Feto nell’addome dopo 13 anni, la Asl: “Impossibile che un medico non sia accorto, ma può anche trattarsi di un feto calcificato”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo la replica della Asl alla notizia della donna che avrebbe partorito nel 2005 il suo quarto figlio presso un ospedale del territorio della ASL Brindisi e che nessun medico si sarebbe accorto che esisteva un altro feto, rimosso con un intervento chirurgico dopo 13 anni presso una struttura sanitaria del Veneto.

“La Direzione Strategica, appresa la notizia, ha immediatamente avviato un’indagine interna, pur non conoscendo i dati anagrafici della donna, al fine di acquisire ogni elemento utile per provare la veridicità delle informazioni rappresentate dai vari articoli pubblicati sulla stampa locale e nazionale.

Dai colloqui avuti con gli specialisti di questa Azienda, si ritiene alquanto improbabile che in un periodo di tempo così lungo nessun medico si sia accorto di un secondo feto morto, così come non è da escludere che si sia trattato di un rarissimo caso di calcificazione di un feto morto precocemente in una gravidanza extrauterina addominale.

Si ritiene, pertanto, che in questa prima fase di accertamenti svolti non vi sia alcun elemento che possa far pensare ad un episodio di malasanità.”

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