Due filoni d’inchiesta per Cellino San Marco, gli atti amministrativi e gli attentati

CELLINO SAN MARCO- Sono due i filoni d’inchiesta sui quali lavorano gli inquirenti a Cellino San Marco, comune in odor di mafia. La prima sugli atti compiuti dalla pubblica amministrazione,  l’altra sugli attentati ai danni del sindaco, Francesco Cascione , dei  componenti della giunta e di alcuni esponenti politici. Per tutto questo  il consiglio dei ministri ha sciolto il consiglio comunale di Cellino, una decisione che oggi ha scatenato molteplici reazioni  in primis Forza Italia.

Luigi Vitali, coordinatore provinciale di Forza Italia, attacca Francesco Cascione e dice:   “Senza voler entrare nel merito della vicenda non avendo ne’ gli elementi ne’ la veste dico solo che se il sindaco Cascione avesse ascoltato a suo tempo i consigli dei vertici provinciali, regionali e nazionali di Forza Italia e quelli di alcuni esponenti della sua maggioranza, invece di cambiare casacca e revocare deleghe, avrebbe evitato un lungo periodo di commissariamento alla città ed un’onta a lui ed alla politica”.

Dal Partito Democratico, l’ on. Elisa Mariano: “ Cellino San Marco, con questa decisione, inizia un difficile percorso di liberazione dai condizionamenti di mafie e criminalità, ma è del tutto evidente che il problema non riguarda solo quel Comune bensì l’intera nostra provincia con alcune “zone calde”, continuamente a rischio di infiltrazioni mafiose”.

Sempre dal Pd, dalla segreteria provinciale scrivono : “Non sara’ compito semplice bonificare l’etica pubblica di un paese cosi’ ferito e mortificato nella sua dignita’ da una destra sciagurata che ha rimestato nel torbido come quella che ha sgovernato Cellino in questi 4 anni terribili sul piano della moralita’ e dell’opacita’ amministrativa che ha fatto lievitare i costi della pubblica amministrazione comunale a scapito del cittadino”.

Durissima la reazione dell’associazione antiracket: “Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità di chi – nella politica o in pezzi della pubblica amministrazione locale – ha consentito che ambienti criminali penetrassero nelle istituzioni”.

BrindisiOggi

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