Attentato alla scuola Morvillo Falcone: un anno dopo. Video

BRINDISI- Ore 7.40. Un anno dopo. Al posto del boato di quella maledetta bomba  suonano le campane per ricordare Melissa.  Papà Massimo e l’avvocato di famiglia Fernando Orsini sono davanti a luogo dell’esplosione, proprio dove ha perso la vita la giovane studentessa. Non c’è mamma Rita. Lei non ce l’ha fatta a venire. Insieme a loro i compagni della scuola, i docenti, la preside e i rappresentanti istituzionali di Brindisi e Mesagne, due comunità unite in questa tragedia.

Le altre cinque ragazze rimaste ferite nella strage si avvicinano al luogo dell’attentato, rivolgono un pensiero alla loro amica. Momenti di grande commozione, un dolore infinito che taglia il fiato. Che blocca il tempo. Tra la folla anche gli studenti di una scuola napoletana di Scampia che hanno dedicato il loro istituto a Melissa Bassi.

Il coraggio dei giovani studenti brindisini, il loro esempio, il loro non aver paura, tanto da tornare il giorno dopo a scuola.  Quando ancora non si conosceva la matrice e il responsabile dell’attentato. Tutto questo è stato apprezzato dall’intero paese. “L’italia ha bisogno degli studenti brindisini. A loro diciamo grazie”. Questo il pensiero unanime che i rappresentati di governo, il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, e la ministra della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza hanno rivolto ai giovani. C’erano anche loro a ricordare Melissa,  così come la vicepresidente del Senato della Repubblica Valeria Fedeli. “Vi dico grazie- ha detto Fedeli- in nome di tutto il senato. Siete la migliore risposta alla vita. Noi dobbiamo imparare ad ascoltare la vostra voce. Ci impegniamo a farlo. Dobbiamo rendervi la vita migliore.”

Lucia Portolano

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