Focolare: la situazione si complica morte questa mattina due pensionate

BRINDISI – Non ce l’hanno fatto due anziane del Focolare. Nella notte scorsa e questa mattina sono morte due donne, due pensionate ultra 90enni.  Per una di queste il tampone per il Covid-19 era risultato dubbio, ed ora è stato rifatto. L’altra donna invece era positiva. Le due anziane erano rimaste nella struttura  e avevano gravi patologie pregresse. Nei giorni scorsi nella residenza sanitaria assistenziale sono  risultate positive al Coronavirus 102 persone, 59 ospiti e 43 operatori. Al momento altri sei anziani sono ricoverati al Perrino.  Il dottor Gatti, primario di Medicina, questa mattina ha visitato tutti e 79 i degenti, ed ha ritenuto di ricoverare gli unici due pazienti sintomatici che si trovavano ancora nella struttura, dove ora sono rimasti solo pazienti asintomatico. Dall’1 aprile in poi c’erano stati altri decessi.

Come sia stato possibile un contagio così alto ancora non è chiaro. La società il Focolare srl, della quale è socia la Spa Ideass ed ha come rappresentate legale don Matteo Vittorio, lo stesso rappresentante legale della casa di riposo la Fontanella di Soleto, attraverso i suoi legali ha fatto sapere di aver rispettato tutte le procedere Covid-19 sin dal primo caso sospetto con la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, personale dedicato e isolamento, ha anche aggiunto di non aver avuto problemi nell’assistenza in  quanto ha garantito 40 unità lavorative e poi denuncia di aver ottenuto i tamponi per i propri operatori solo 10 giorni la richiesta. Ma se da una parte  l’azienda dice questo, dall’altra, dopo la scoperta dei 102 contagi, la stessa azienda  ha inviato circa quattro giorni fa una lettera alla Asl alla quale chiedeva all’azienda  pubblica di entrare nella gestione sanitaria della struttura, di inviare medici per l’assistenza sanitaria dei pazienti, di fornire farmaci e dispositivi di protezione individuale, e di integrare personale infermieristico e oss assente dal servizio per isolamento domiciliare nonché il personale che è maggiormente necessario per garantire i servizi standard che attengono a questa fase emergenziale, nonché chiedeva sempre alla Asl di stabilire una retta di natura esclusivamente sanitaria non potendo porre a carico dei familiari alcuna componente sociale o alberghiera ad ospiti che hanno bisogni di sola natura sanitaria. Insomma qualche disagio e qualche difficoltà nella gestione a questo punto c’era. Intanto dal 15 aprile la Asl è entrata nella struttura in una gestione condivisa dell’emergenza. Un task force è a lavoro per l’assistenza sanitaria dei malati, ma anche dei pazienti risultati negativi. Si procederà alla sanificazione delle stanze e ad una nuova organizzazione.

Lu.Po.

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