Fondi europei a rischio, FI ”Può saltare la rigenerazione urbana a Tuturano”

BRINDISI – Fondi europei a rischio, Forza Italia lancia un grido d’allarme: ”Se la situazione resterà così, – chiosa Pietro Guadalupi, vicepresidente del Consiglio comunale –  salterà la rigenerazione urbana di Tuturano a causa dei gravi ritardi accumulati dall’Amministrazione comunale. Da quanto abbiamo saputo in consiglio comunale, i soldi non ci sono quasi più.”

Le sue parole sono state pronunciate durante la seduta serale dell’assise, dichiarandosi preoccupato per la possibile perdita dei finanziamenti per Tuturano ottenendo una risposta dall’Assessore Luperti che, di fatto, ha confermato il rischio.

I fondi furono intercettati dall’Amministrazione Mennitti. “La rigenerazione di Tuturano – ha aggiunto il capogruppo Mauro D’Attis, all’epoca vice sindaco – fu una scelta vincente dell’Amministrazione Mennitti e ci addolora immaginare che quei fondi potranno andare persi per i ritardi accumulati in questi ultimi anni per i quali ci sono responsabilità gravi”.

I fondi europei dovrebbero essere impiegati per portare avanti un progetto che prevede per Tuturano significativi cambiamenti: il restauro del’antica torre cinquecentesca di Sant’ Anastasio destinato a polo culturale con sale ricreative e zona museo; la riqualificazione di piazza Regina Margherita destinata a diventare luogo di aggregazione e a ospitare eventi e manifestazioni; il restyling per il parco giochi situato alle spalle della caserma dei Carabinieri; nuove aree aree verdi; la nascita di un percorso pedonale che conduce all’asilo San Pio; la riqualificazione dell’attuale piazza Mercato in via Vittorio Emanuele destinata a polo giovanile attraverso una ridefinizione degli spazi e la realizzazione di sale polivalenti; zone ombreggiate con aree gioco per bambini e, infine, un campo sportivo polivalente e una zona per manifestazioni all’aperto.

“Tutto o molta parte di questo – conclude il gruppo consiliare di Forza Italia – rischia di andare perso. Le nostre preoccupazioni anche qui sono rimaste inascoltate”.

Agnese Poci

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