I forzisti disertano gli incontri, Vitali: “Sono venuto per la pace, ma pronto a fare la guerra”, e Marti lo attacca su fb

TARANTO- Vitali ci prova, ieri a Foggia oggi a Taranto. Ma il compito è davvero difficile, in troppi in terra di Puglia sono con Raffaele Fitto. In troppi non hanno digerito la sua nomina e il commissariamento del partito. Molti non  si presentano ai suoi incontri.
“Sono venuto per la pace- ha detto oggi Vitali a Taranto ma sono pronto alla guerra”. Non si fa mancare parole di sfida l’ex sottosegretario alla Giustizia. Questo messaggio lo ha rivolto a chi continua a disertare gli appuntamenti da lui convocati per riorganizzare il partito in Puglia. In un comunicato Vitali fa sapere che a Taranto erano presenti decine di sindaci, consiglieri, dirigenti e militanti giunti da ogni Comune.  “Ma come spesso accade- scrive- a fare rumore sono stati soprattutto gli assenti. Fra questi il presidente della Provincia Martino Tamburrano, il sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti e il deputato Gianfranco Chiarelli.”

Il neo commissario chiama ipocriti i ricostruttori di Raffaele Fitto “che stanno cercando- aggiunge Vitali- col loro atteggiamento di demolire 20 anni e più di storia”.

Dice di essere pronto a tendere ancora una volta la mano, ma avverte che la pazienza è giunta al suo limite. “Si sono scandalizzati e dimessi in massa quando Berlusconi mi ha nominato commissario regionale- continua Vitali- Dicono che le decisioni non possono più essere prese dall’alto. E dov’era la loro indignazione quando negli ultimi 15 anni sono stati loro a essere nominati? È lo statuto del partito a prevedere che le principali cariche e candidature siano decise de Roma. Quando nel 2000 Berlusconi nominò Raffaele Fitto suo delfino e punto di riferimento in Puglia, io mi sono adeguato. E mi sono adeguato quando non sono stato ricandidato al Parlamento. E mi sono adeguato ancora quando Fitto si è candidato alle Europee e tutti, tutti assieme ci siamo impegnati a sostenerlo.

Il neocommissario Vitali dice di condividere i principi di Fitto ma non è d’accordo sugli attacchi a Berlusconi.  “Io condivido gran parte delle questioni sollevate da Fitto- afferma ancora- meritocrazia, democrazia, ricerca del consenso. Io abbraccio queste sue battaglie. Ma non posso condividerle quando cerca di imporle attaccando da un palco Berlusconi, accusandolo di usare un sistema del quale lui stesso ha beneficiato in questi 15 anni. Parlano di democrazia, di partito dal basso, ma abbiamo una sede regionale a Bari sotto sfratto e a Foggia ho dovuto incontrare il sindaco nel suo ufficio. Buona parte dei parlamentari e dei consiglieri pugliesi che oggi chiedono la costruzione di un partito collegiale sono due anni che non versano un centesimo”.

Per ottenere consensi  Vitali chiede di individuare i commissari provinciali coinvolgendo tutti. “Rompendo con ogni tradizione anche di fittiana memoria- conclude- e disobbedendo allo stesso Silvio Berlusconi che giorni fa mi ha chiesto di scegliere di mia iniziativa i nuovi commissari provinciali, questa mattina ho fornito alla decine di eletti, dirigenti e militanti presenti, i propri recapiti per suggerirmi a chi debba spettare il compito. Un’iniziativa molto apprezzata dalla base”.

martiMa gli attacchi a Vitali arrivano soprattutto dal Salento, l’onorevole Roberto Marti, che si fa forte della posizione anche di altri suoi colleghi, sulla sua pagina facebook ha scritto : “ Ecco cosa penso insieme ai miei colleghi Palese, Distaso, Sisto, Fucci, Ciraci, Altieri, Chiarelli, Tarquinio, Liuzzi, D’Ambrosio Lettieri, Perrone, Zizza e Bruni dell’avvocato Vitali.
Se non si parlasse di cose drammaticamente serie, ci sarebbe perfino da sorridere, sia pure amaramente, della surreale vicenda di un signore che da qualche giorno è stato mandato in giro per la Puglia minacciando di sventolare cartellini gialli e rossi, di ammonire e di espellere, ma che non ha alcun titolo giuridico e statutario per farlo. Vuole fare lo sceriffo, ma e’ fuori dalle regole. E peraltro sa bene che, se solo provasse a comprimere i diritti di qualcuno, si esporrebbe a ovvie conseguenze anche sul piano legale. Intanto, per il momento, si espone al ridicolo. E’ li’ a dire che non si puo’ superare il “limite”…Qualcuno gli dia un centimetro, per misurare chissa’ che cosa. Se Berlusconi pensa di procedere con le minacce di esclusione dalle liste di chi la pensa diversamente , o peggio di chi ha partecipato alla straordinaria manifestazione di ieri a Roma, troverà le risposte adeguate.”

Lu.Po.

 

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