Francavilla sceglie il porto di Taranto per il rilancio delle filiere produttive

FRANCAVILLA FONTANA – Mentre a Brindisi  le forze politiche discutono per il rilancio e difendere l’autonomia del porto di Brindisi, con pareri molto spesso contrastanti,  Francavilla Fontana vuol rilanciare l’intermodale con un protocollo d’intesa tra il Comune e l’Autorità portuale di Taranto. La proposta proprio ieri sera è passata con voto favorevole e unanime in consiglio comunale. La firma dovrebbe avvenire tra qualche giorno.

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Il porto di Taranto

Il consiglio comunale della città degli Imperiali si è svolto ieri (19 dicembre). Il decimo nonché ultimo ordine del giorno era il ‘Protocollo d’Intesa tra il Comune di Francavilla Fontana e Autorità portuale di Taranto per la promozione di iniziative e azioni di cooperazione e rilancio delle filiere produttive volte ad incoraggiare la capacità imprenditoriale dei territori coinvolti’.

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Il sindaco Maurizio Bruno

Il sindaco della città, Maurizio Bruno nonché presidente della Provincia di Brindisi e segretario provinciale del Pd, ormai da qualche tempo ha in mente questo progetto per la sua Francavilla. Il protocollo, voluto fortemente anche dall’assessore ai Lavori Pubblici Tommaso Resta, servirà – o meglio così è stato specificato nelle motivazione dell’accordo – al rilancio della famosa opera pubblica abbandonata francavillese: il centro di carico Intermodale.

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L’avv. Sergio Prete, presidente Autorità portuale Taranto

Infatti, lo scorso 24 ottobre il sindaco Bruno effettuò un sopralluogo insieme al presidente dell’Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete, presso il centro di carico Intermodale, che si trova nella zona industriale. In quell’occasione, il primo cittadino, affermò, appunto, che da lì a pochi giorni sarebbe avvenuta la firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Francavilla e l’Autorità portuale di Taranto per tentare di offrire una possibilità ad una delle opere incompiute francavillesi.

L’idea quale sarebbe? Trasformare il centro, che inizialmente aveva una destinazione d’uso da centro per lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, a centro logistico di secondo livello connesso ad attività di trasporto merci.

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Centro di carico Intermodale

Le finalità del protocollo, così come specificato nella bozza del documento, sono: approfondimento delle concrete possibilità di condivisione di strategie di sviluppo derivanti dalla cooperazione tra i due enti e tra gli operatori economici direttamente interessati a tale collaborazione attraverso la utilizzazione delle aree e dei servizi del Porto di Taranto e del Centro intermodale di Francavilla Fontana; la partecipazione congiunta a progetti ed eventi, anche di respiro internazionale, al fine di promuovere e potenziare il sistema logistico del Porto di Taranto.

Ma veniamo al consiglio comunale di ieri. La seduta è iniziata ieri mattina e si è conclusa non prima delle 19 proprio con l’ampia discussione sull’approvazione del protocollo d’intesa. La bozza è passata, con parere favorevole e unanime, ma con un emendamento ben specifico. La correzione sostanzialmente prevede la possibilità che il Comune di Francavilla Fontana possa svincolarsi dal protocollo in qualsiasi momento ne senta la necessità. Il protocollo ha validità di cinque anni.

Ad essere inizialmente molto contrariati da tale iniziativa sono stati soprattutto i consiglieri di opposizione. Ma anche Alfonso Andriulo, consigliere di maggioranza, che inizialmente aveva anticipato la sua astensione al voto per la firma del protocollo. Infatti ha abbandonato l’aula un attimo prima della votazione. Poi però grazie al passaggio dell’emendamento quasi tutti hanno votato a favore.

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L’avvocato Domenico Attanasi

“Abbiamo votato a favore – dichiara a BrindisiOggi.it l’avvocato Domenico Attanasi, consigliere di opposizione – solo perché siamo riusciti a far passare l’emendamento. Abbiamo discusso ampiamente su questo ordine del giorno. Quello che non è chiaro sono i progetti concreti che sarebbero previsti dal protocollo. Infatti si è solo parlato di cinque anni di manifestazioni di intenti”.

“Ma i contenuti dove sono? Ci sono forti perplessità che l’iniziativa possa produrre qualcosa di concreto. E poi ci vogliono i soldi per realizzare il tutto, dove li prenderà il sindaco? Ad oggi è solo una strada generica, sono scettico che questa iniziativa possa produrre qualcosa.” conclude Attanasi.

Insomma, qualcosa si muove per il rilancio di un’opera che è costata circa 12 miliardi di vecchie lire, ma per ora resta una struttura incompiuta e abbandonata nel mezzo del polo industriale francavillese. L’intermodale potrebbe, ancora oggi, essere un organo vitale per lo sviluppo della città. Ma la strada, oggi, intrapresa dal sindaco Bruno, potrebbe davvero essere quella giusta?

Intanto emerge una verità. Francavilla guarda al porto di Taranto come via d’uscita.

Maristella De Michele

 

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