Giovanni, il “nonno vigile” , ad 82 anni continua a servire la sua comunità

BRINDISI- Giovanni Rizzo, classe ’41, dopo 20 anni nella Protezione Civile continua a servire la sua comunità: è l’unico e solo “nonno vigile” del comune di San Donaci. Giovanni ha 82 anni, due occhi vispi e la barzelletta facile, potrebbe tranquillamente godersi la pensione e i suoi quattro nipoti ma preferisce sorvegliare le strade del suo paese e dare una mano ai “colleghi” vigili urbani. Lo incontriamo  in piazza Pio XII a San Donaci, che è quasi mezzanotte,  durante una di quelle serate in cui per il paese si fa musica e per strada c’è tantissima gente. Lui si avvicina con la sua divisa, il fischietto che pende dal taschino ed il cappello in testa. E’ tardi, c’è confusione ma Giovanni armato di sorriso ci saluta e si presenta: “Io sono il nonno vigile- dice – sono in servizio questa sera. Posso raccontarti una barzelletta?”. E così, con un sorriso che spiazza, racconta la sua barzelletta e un po’ della sua storia. Giovanni in paese lo conoscono davvero tutti non solo perché per oltre 20 anni ha prestato servizio nella Protezione Civile  ma perché, nonostante la sua età, ben 82 anni compiuti il 28 agosto, continua a fare volontariato come “nonno vigile” al servizio della Polizia Locale di San Donaci.

“Mi piace essere al servizio della comunità. Ho trascorso 20 anni nella Protezione Civile -racconta Giovanni con orgoglio- Nella vita ho fatto tanti lavori dal contadino all’autista. Per anni ho accompagnato una persona che aveva una vigilanza a Roma e stavo fuori da casa dal lunedì al venerdì. Ho viaggiato tanto e sono stato fuori di casa anche tanto tempo ma non sono stanco e non mi piace stare in pensione. Mi piace fare tanto volontariato”. Giovanni è un uomo di altri tempi, una persona semplice ma che crede nel valore della solidarietà. Durante i 20 anni in Protezione Civile ha preso parte ad importanti missioni, ha portato aiuto là dove c’era davvero bisogno. “Ho fatto parte dei soccorsi durante il terremoto in Abruzzo- dice- ho partecipato a tante missioni con la Protezione Civile, ma anche a tante manifestazioni dove c’era bisogno di aiuto e sorveglianza  a Brindisi, a Bari con il Papa”. Giovanni ama nel profondo quello che fa e di stare fermo non ne ha proprio intenzione. “E’ vero sono sempre in giro ma la mia famiglia è contenta lo stesso- dice- che poi non faccio solo il volontariato ma mi piace anche arbitrare le partite di calcio.  Mia moglie  scherzando dice: quando facevi l’arbitro non c’eri  il sabato e la domenica, adesso che fai il nonno vigile , neanche gli altri giorni ci sei a casa”.

Giovanni è “nonno vigile” dal 2000, in pratica è al servizio del Comune di San Donaci da 23 anni.  “Tutto è nato dal fatto che ero  già  nella protezione civile e quindi avevo una certa  esperienza. Un giorno il Comune di san Donaci  mi ha chiamato e mi ha detto che stavano creando la figura del nonno vigile di supporto agli agenti della Polizia Municipale   e se mi ha chiesto se lo volevo fare. Io ho subito accettato”. Il nostro “nonno vigile”, l’unico , tra l’altro in tutto il Comune di San Donaci, presta servizio in pratica tutti i giorni e lavora anche di più durante il periodo invernale quando riaprono le scuole. “Mi alzo al mattino presto durante l’inverno perché mi fanno fare servizio vicino alle scuole, ma  do anche  una mano quando ci sono gli incidenti stradali  insieme ai vigili in servizio. Ho una divisa, la paletta e il fischietto. Quando ci sono le manifestazioni  negli altri Comuni io vado con il sindaco e porto  il gonfalone”. Come dicevamo Giovanni è l’unico nonno vigile del suo paese ed il motivo lo spiega lui stesso: “Non ci sono altri nonno vigile perché bisogna avere la passione. All’inizio ci sono stati altri ma sono durati appena un mese non ce l’hanno fatta. Ci sono giorni che c’è da fare di meno, altri durante l’inverno quando c’è la scuola si lavora di più. Ma se è necessario mi chiamano anche la notte, è capitato quando ci sono stati incidenti stradale e serviva aiuto. Ecco perché dico che bisogna avere la passione altrimenti non lo fai”. Giovanni ha tre figlie femmine e quattro nipoti maschi e sono tutti suoi sostenitori. “Quando mi vedono per strada con la divisa  sono contenti- dice- A luglio sono stato operato alla gola ma io non vedevo l’ora di tornare in servizio, il dottore mi ha subito rassicurato che potevo tornare senza problemi”. Giovanni è una persona molto rispettata , quando fischia tutti si fermano e nessuno replica, accade anche sul campo da calcio dove si dedica ad un’altra delle sue passioni: l’arbitraggio. “Quando sentono il fischietto tutti mi riconoscono e dicono : è il nonno vigile- dice sorridendo- Poi con il fatto che ho sempre fatto l’arbitro sanno che sono io. Fischio abbastanza forte e poi mi piace raccontare le barzellette …ogni volta che incontro le persone le tengo allegre. Hanno tutti rispetto di me. Inoltre arbitro anche le partite di calcetto, sono ancora in allenamento  questa è la mia altra passione. Io corro così  veloce che spesso mi trovo nella posizione di fuori gioco. Certo non mancano i momenti di tensione, la squadra che perde ha sempre da dire, ma io quando devo cacciare un giocatore dico: senta c’è l’acqua negli spogliatoi? E lui risponde si, c’è. Ed  io dico: a questo punto vai  a fare la doccia prima. Ed esco il cartellino. Nessuno replica”. Orgoglioso del suo da fare e del volontariato Giovanni non ha intenzione di mollare e conclude: “Andrò in pensione come nonno vigile solo quando non ce la farò più”.

Lucia Pezzuto per Il7Magazine

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