Gli addetti alle pulizie delle scuole incrociano le braccia: «Non rispettano gli accordi, scioperiamo»

BRINDISI – Nuovo sciopero per i lavoratori che si occupano di pulizie e manutenzione degli uffici scolastici. Ad Annunciarlo è Roberto Aprile per il sindacato Cobas del Lavoro Privato. «L’organizzazione sindacale di base – si legge in un comunicato stampa – ha dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale ex Lsu Ata che opera nel settore delle pulizie e delle manutenzioni delle scuole per gravi problemi di carattere occupazionale che si stanno evidenziando in questi mesi». I Cobas protesteranno il 22, 23, e 24 ottobre: 3  giorni di protesta  sotto il Provveditorato agli studi di Brindisi contro la mancata applicazione degli accordi tra Ministero della Pubblica Istruzione e  Cgil-Cisl-Uil, già ritenuti dai sindacati di base profondamente sbagliati.

«Le proteste del dicembre scorso, quando in migliaia assediamo il Ministero – ricorda Aprile – portarono alla firma di un accordo che metteva una pezza di 2 anni di lavoro: l’accordo prevedeva una forte riduzione delle ore di lavoro di pulizia e, con fondi europei, si realizzava un’azione cosiddetta di decoro delle stesse scuole». Questo accordo, secondo Aprile e i sindacati che rappresenta, prevede di lavorare 35 ore alla settimana ma tutto questo non starebbe accadendo, producendo forti malumori tra i lavoratori.

«Addirittura – prosegue la nota – le aziende appaltatrici vogliono ricattare con minacce di licenziamento i lavoratori per portarli in cantieri di lavoro fuori provincia. Tutto questo nonostante il nefasto accordo tra Ministero, consorzi, Cgil, Cisl e Uil, preveda la possibilità di lavorare a una distanza massima di 20 chilometri dal capoluogo». Lo sciopero, nelle intenzioni degli organizzatori, sarà l’occasione per porre la questione direttamente al provveditore agli studi di Brindisi. I Cobas, comunque, non si fermeranno a Brindisi ma, come annunciato, arriveranno  sotto le finestre del Ministero dell’Istruzione a Roma per riavere il loro posto di lavoro che, stando alle loro rivendicazioni, sarebbe stato cancellato.

BrindisiOggi

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