Gli studenti del liceo ‘Fermi’ occupano l’istituto

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Gli studenti occupano il liceo ‘Fermi’

BRINDISI – Gli studenti del liceo scientifico ‘Enrico Fermi’ di Brindisi sono in occupazione. I ragazzi, dopo una serie di proteste intraprese dall’inizio dell’anno scolastico, ieri (1 dicembre) sono giunti alla decisione di iniziare l’occupazione per denunciare i gravi problemi – a loro dire – che sono costretti a sopportare quotidianamente e sposare il percorso di discussione per la costruzione dell’Altra-scuola, che verrà riprodotto in ogni scuola in mobilitazione per elaborare alternative reali e concrete alla ‘buona scuola del Governo’ rispondendo così alle reali esigenze degli studenti.

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Gli studenti durante una manifestazione

“Siamo nel vivo di una fase caldissima del movimento studentesco – sottolineano gli scolari – Sono tantissime le scuole in Mobilitazione in tutto il Paese, e il Governo Renzi non potrà far finta di nulla ancora per molto”. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane seguiranno i movimenti delle altre scuole della città e della Provincia, verso e oltre lo sciopero generale del 12 Dicembre – assicurano gli studenti.

“Convochiamo – scrivono in una nota dall’Unione degli studenti di Brindisi – infatti, all’interno della giornata di sciopero generale, una mobilitazione studentesca provinciale che sia espressione delle occupazioni e delle autogestioni che rianimeranno le nostre scuole e porti avanti le vertenze locali provinciali su trasporti, edilizia e sulla carta di cittadinanza studentesca “Greencard”. Torneremo in piazza a rifiutare le politiche di questo Governo, dalla Buona Scuola al Jobs Act, passando per lo Sblocca Italia, siamo pronti a bloccare le scuole e il paese di fronte a questi attacchi frontali al nostro presente, al nostro futuro e ai nostri territori”.

Di seguito, il comunicato che i rappresentanti degli studenti del liceo ‘Fermi’ ha divulgato alla stampa:

“Il futuro è nell’aria io posso sentirlo ovunque soffiare con il vento del cambiamento. Il vento nasce dagli spostamenti di aria calda e fredda: quando una massa consistente di aria si riscalda. Noi vogliamo essere quella massa di aria calda, il cambiamento, la svolta. Vogliamo credere che le nostre proteste ci portino ad avere ancora fiducia nel futuro. Ci hanno appiccicato l’etichetta della “generazione senza speranza”. Ora basta, BASTA! Non siamo più un piccolo venticello estivo, stiamo lottando per diventare un vero e proprio tornado. Lottiamo perché qualcosa cambi: ” tutto si muove quando qualcosa cambia, smuovi ogni granello della sabbia”. Se questa è una scuola. La cosa più sbagliata che si possa fare è pensare che la scuola sia una specie di fabbrica da cui escono prodotti da inserire nel mercato. Siamo diventati oggetti senza cervello e senza capacità di scelta. Non vogliamo che gli altri lì fuori decidano per noi, non vogliamo essere persone passive senza nessuna capacità critica”.

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Un momento della manifestazione del 14 novembre

E ancora: “La scuola è una seconda casa! È qui che una persona cresce, è qui che devi capire quanto vali, è qui che devi dare il massimo per costruire un futuro migliore. La nostra protesta è lo strumento di cui ci serviamo per farci sentire, ci siamo stancati di proteste e parole; ora vogliamo i fatti, vogliamo vedere la svolta, vogliamo credere in noi stessi. Ci avranno anche tagliato le ali ma abbiamo imparato a correre!” Queste le parole dei rappresentanti del Liceo Scientifico Enrico Fermi-Monticelli che hanno spronato tutti gli studenti a credere di poter cambiare le cose. Ognuno fa la differenza, e per ottenere i propri obiettivi bisogna lottare contro le “alte sfere” che molto spesso remano contro gli studenti. Una voce sola può essere azzittita, ma tante voci insieme possono solo essere ascoltate, non placate”.

Ecco le motivazione della protesta: mancata assemblea d’istituto nel mese di Ottobre per inadempienza; della segreteria nel completamento del decreto elettivo dei rappresentanti d’istituto (nonostante lo scrutinio si fosse svolto il 24 Ottobre); mancanza di opere di manutenzione ordinaria (ex. Pulizia filtri pompe di calore; ripristino infissi rotti e \o danneggiati; infiltrazioni di vario genere); informatizzazione parziale in alcune aule; inadeguatezza delle strutture scolastiche (ex laboratori, palestra e aula magna); mancanza di comunicazioni per via cartacea; mancanza di certezze per gli alunni di quinto (ex svolgimento della seconda prova; composizione della commissione d’esame); inadeguatezza del materiale e suppellettili scolastiche (ex. Sedie e banchi rovinati parzialmente e/ o totalmente; inaccessibilità ai servizi igienici e annotazione delle uscite e delle entrate sul registro; pulizia inadeguata alle aule e spazi comuni con aggravarsi dei problemi di salute per i soggetti allergici; problematiche inerenti ai viaggi d’istruzione”.

BrindisiOggi

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