Guerra in Authority, salta il comitato portuale. Haralambides non parla con i giornalisti, ne sceglie solo due

BRINDISI-Salta il comitato portuale per la nomina del segretario generale. Nomina congelata e contestata quella di Manlio Guadagnuolo voluta dal presidente dell’Authority Haralambides.  Dopo la richiesta di dieci componenti del comitato portuale di rinviare la seduta di questa mattina nella quale sarebbe stato nominato il nuovo segretario arriva anche la richiesta di rinvio del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Il governatore ha mandato una lettera chiedendo  lui stesso  il differimento del comitato.  “Sono sinceramente  preoccupato della situazione di conflitto che sembra interessare l’Autorità portuale– scrive Vendola ad Haralambides- – per queste ragioni le rappresento l’opportunità di differire la riunione del comitato per consentire che le istituzioni coinvolte siano messe nelle condizioni di svolgere ogni tentativo per ripristinare un clima che consenta una dialettica serena”.

In realtà ai componenti un rinvio non è mai arrivato, salvo questa mattina la comunicazione del presidente Haralambides che alla presenza di  altri quattro membri del comitato, non essendosi raggiunto il numero legale, ha tirato fuori la lettera di Vendola con la quale si chiedeva lo slittamento. Il presidente  poi con una nota inviata agli organi di informazione ha scritto: “Vendola ha puntato l’attenzione sull’importanza della riunione di oggi, chiedendomi di spostarla per consentire all’assessore Giannini, che oggi non era disponibile per altri impegni istituzionali, oppure allo stesso Presidente Vendola di essere presenti”. In realtà leggendo la lettera di  Vendola le motivazioni della richiesta di rinvio sembrano per altre.

Regione a parte, il numero legale questa mattina per l’insediamento del comitato portuale non c’era, e non mancano solo i dieci firmatari delle lettera di ieri ma anche altri soggetti titolati a stare a quel tavolo. Dei 21 componenti se ne sono presentati solo 5.

Si contesta il metodo, e quindi il mancato coinvolgimento dei componenti nella scelta del segretario generale, ma Guadagnuolo viene bocciato dai dieci membri anche nel merito, che nella lettera inviata ad Haralambides hanno scritto “non corrisponde alle aspettative del territorio e del porto di Brindisi”.

Insomma è  guerra fredda, e nessuno al momento sembra voler tornare sui propri passi. Un ruolo di mediazione potrebbe averlo la Regione, sempre nella missiva Vendola ha scritto: “meglio evitare di incentivare inutili scontri che danneggerebbero il ruolo dell’Autorità portuale e il ruolo del presidente insostituibili nel sistema economico locale e regionale”. Ma qualcuno in questa storia dovrà fare un passo indietro. Nominare il segretario generale scelto dal presidente è un atto di fiducia alle politiche presidenziali.

I fatti sarebbero andati così.  Ma in questa storia una precisazione è d’obbligo. Abbiamo raccolto le lettere e ascoltato i componenti del comitato portuale, avremmo voluto porre delle domande  anche al presidente Haralambides, raccontarvi la sua posizione, il perché delle sue scelte, ma questo non è stato possibile perché il presidente ha voluto incontrare solo due giornalisti escludendo tutti gli altri. Escludendo così la maggior parte degli organi di informazione di questo territorio, limitando il suo messaggio per soli pochi intimi e per soli due giornali, e quindi solo per pochi cittadini. Come se il porto non fosse di tutti.

E ciò che dispiace è che questo sia avvenuto nel giorno in cui nel mondo si festeggia la libertà d’ informazione, e oggi si ricordano i colleghi che hanno dedicato la propria vita a raccontare i fatti. Tutti i fatti. 

Lucia Portolano

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