I mesagnesi ricostituiscono la Scu a Brindisi: 27 in carcere. Il pentito Penna parla ancora

BRINDISI- Estorsioni, spaccio di droga, armi e mutuo soccorso ai compagni detenuti, la Scu di nuova  generazione di riorganizza. Ventisette sono state le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite questa mattina dalla squadra mobile di Brindisi, guidata dal vice questore aggiunto Alberto Somma, emessa dal g.i.p. di Lecce, su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia, pm Alberto Santacatterina , dal pm Valeria Farina Valaori della Procura di Brindisi, e disposte dal gip Antonia Martalò.

In realtà ne erano state chieste 34, ma per sette di loro sono venute meno le esigenze cautelari.

Finiscono in carcere: Tobia Parisi, Veronica Girardo, Giuseppe Vinci, Massimo Esperti, Antonio Emanuele Tarantino e Luigi Campana per il clan Parisi; Luca Ciampi, Tamara Niccoli, Alfonso Polito, Alessandro Leto, Aldo Cigliola, Vincenzo Trono, Ivano Cannalire, Antonio Grassi, Davide DiLena, Cosimo Papa, Andrea Reho, Morris Cervellera, Claudio Pupino, Giuseppe Polito, Andrea Prutentino, Francesco Franchin, Marcello Di Mola, Fabrizio Campioto, Mario Polito, Francesco Trane e Antonio Salvatore Del monte per il clan Ciampi.

In gran  parte figli e nipoti “d’arte” che avevano preso in mano le redini del sodalizio criminoso.

A svelare i contorni della nuova Scu il pentito Ercole Penna che parla di un’organizzazione interessata a pacificare il territorio benchè la frangia mesagnese resti ostile a quella tuturanese dei Buccarella.

Lo si evince dalle intercettazioni telefoniche, ambientali, da quei pizzini o sfoglie  scambiate in carcere dove si legge “Devono smetterla i tuturanesi. Non devono mettere piede a Brindisi”.

La Scu di nuova generazione cambia pelle, lo dice ancora Penna, quando sottolinea che i giovani cercano di ottenere consensi di far passare anche le estorsioni come un occasione per dare lavoro ad altre persone. Emblematico le estorsioni a carico di alcuni locali della movida brindisina (vedi l’Aranceto, il Mashad e il Poison) dove il sodalizio criminale imponeva i suoi uomini nella gestione dei parcheggi. Qui il sodalizio da lavoro a chi non ne ha.

Gente che in cambio di altri favori cede la propria abitazione quasi fosse un gesto di ringraziamento, una regalia per aver ottenuto la protezione da parte di qualcuno anche in carcere.

L’indagine portata a termine con gli  arresti di oggi  parte da una sparatoria consumatasi il 31 marzo del 2013. Furono esplosi alcuni colpi di kalashnikov in piazza Locchi al quartiere Paradiso.

Sin da subito gli investigatori sospettarono una spedizione punitiva a carico di un altro soggetto già noto.

Da qui si svela una fitta trama dove a capo di tutto c’è Luca Ciampi e la compagna Tamara Niccoli. Il ruolo della Niccoli in particolare rivela anche un altro aspetto della nuova Scu: il peso delle donne nell’organizzazione mafiosa è cambiato, spesso la loro partecipazione ha un peso decisorio all’intero del gruppo.

E’ il caso anche di Veronica Girardo, compagna di Tobia Parisi, figlia di Luigi Girardo, un altro volto noto della Scu.

“Siamo davanti ad un sodalizio criminoso che non ha bisogno di incutere paura- dice il procuratore capo Cataldo Motta- bensì punta ad avere consensi. C’è un ritorno alla ritualità, all’affiliazione, ai passaggi di grado ed all’elevazione”

“Siamo bravissimi- dice con soddisfazione Luca Ciampi in una intercettazione- siamo tantissimi , buoni e seri”.

Durante l’operazione di oggi sono stati sequestrati diversi immobili ed una concessionaria d’auto con 39 vetture , la Carlucci Car a Torchiarolo.

Lucia Pezzuto

7 Commenti

  1. Lo devono sapere pure in carcere che infastidivano le coppiette! tanto a Mesagne lo sa un paese intero, da cui sono sempre scappati e che gli ha dato la grazia perchè basta vedere quanto sono alti…

  2. Come mi sono preso il fastidio di insegnarli le buone maniere, a tipi che hanno fatto il loro nome, chissà se lo sanno, meno di niente come lo sono loro.
    Mi sciupo le mani per sciverlo anche qui, che non sbaglino mai locale. è inutile, ma sempre meglio che infastidiscano i clienti. Può interessare solo la nomina e la pessima fama che ahnno.

  3. vengono a fare i “boss” in discoteca. quando nel paese da dove vengono, li schifano perchè hanno cominciato la loro “carriera” importunando le coppie e soprattutto le coppiette, e poi rischiano di fare serimente del male a chi in discoteca ci va seriamente a divertirsi!

  4. Diciamo le cose come stanno. Caso mai qualcuno se lo dovesse dimenticare. parliamo terra terra.
    quello che con alcuni della sua ..frangia mesagnese.. arrestati poche ore fa, per fare il boss ha cominciato importunando coppiette e buttando pietre al indirzzo di macchine ferme incuranti del se ci fossero o meno dei bambini! Lo sanno questo ovunque? a Mesagne si, hanno la nomina, ora che vogliono fare i boss, sempre ..parcheggiatori abusivi.. e meno di niente sono e valgono, in gruppo e da soli, da sempre. scrivetelo visto qualcuno non lo ha fatto, i boss… le mogli… ohh sono dei parcheggiatori abusivi…! per giunta! che vogliono fari boss, uno che non paga e che non gli dice ..tu non sai chi sono io.. lo trovano sempre, e un mi raccomando a quelli che oggi fanno i poliziotti e li conosceranno bene, basta gli fate boh quando li vedono al opera, è un peccato che uno che non fa lo sciatore si comprometta per loro! rischiando di pagarli per buoni! le avete viste le immagini del arresto per giunta..

  5. Non si può, purtroppo, fare ciò che andrebbe doverosamente fatto con queste situazioni, soprattutto alla luce dell’appello specifico del Santo Padre fatto domenica scorsa per il Giubileo della Misericordia. E non lo si può neanche dire chiaramente altrimenti…apriti cielo!!!! Dagli al nazi-fascista, al cattivista, al reazionario…..

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