I rifiuti restano fuori dalla discarica , Formica vuole le analisi. Tra 24 ore sarà emergenza

BRINDISI- Formica blocca i rifiuti, senza le analisi non entrano in discarica. Intanto i camion sono quasi pieni , restano solo 24 ore di autonomia. Sempre più difficile la situazione dei rifiuti dei comuni di Brindisi e provincia.

Dopo la chiusura per 30 giorni della discarica di Autigno su disposizione dell’ufficio rischi industriali della regione Puglia, i comuni del brindisino ancora non hanno trovato una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati. Quella che era sembrata un’alternativa , ossia la discarica privata di Formica, al momento resta in stand by.

Formica infatti ha ritenuto il certificato che accompagna i rifiuti biostabilizzati non probante e per questo motivo non ha consentito l’accesso ai compattatori se non prima di avere nuove analisi.

“ Abbiamo commissionato le nuove analisi ad un laboratorio privato- ha detto l’assessore all’ambiente del comune di Brindisi, Antonio Monetti- entro domani pomeriggio dovremmo avere l’esito. Solo in quel momento capiremo come stanno le cose. Siamo comunque pronti ad un’altra alternativa a Formica”.

E l’alternativa alla discarica Formica sarebbe rappresentata dalla discarica privata Ecolevante di Grottaglie dove il prezzo  del rifiuto  per tonnellata costerebbe 78 euro più il costo di trasporto. Più di quanto  il Comune abbia pagato sino ad ora.

Intanto i compattatori che raccolgono la spazzatura in città sono quasi al collasso. Si prevede un’autonomia di 24 ore,  24 ore entro le quali bisognerà trovare una soluzione prima di finire in emergenza.

La prossima settimana tra martedì e mercoledì a Bari si svolgerà una conferenza dei servizi proprio sui rifiuti.

 Lucia Pezzuto

2 Commenti

  1. Condivido ed approvo al 1000% quanto detto da Mino. Ecco cosa ci sta portando, o ci ha portati, l’ “ecologia” di una ideologia pazzotica e visionaria, il fanatismo becero ed incontrollato di una personalità contorta e psicopatica, la demagogia da quattro soldi di un poeta del nulla, di un esaltato affabulatore , di un farfugliatore di svarioni post “canna” o post “pera” .Ma quale rifiuti “zero”? Se proprio dobbiamo fare dei rifiuti “ZERO”, allora gettiamo in discarica tutta la classe politica pugliese, ma TUTTA AL COMPLETO. Allora avremo una regione senza rifiuti: una regione a ZERO rifiuti umani. Ne guadagneremo in salute, pulizia, onestà e rettitudine.E non sentiremmo più megacazzate….

  2. Mi chiedo come diamine si fa a credere di poter affrontare la situazione rifiuti senza avere le spalle “coperte”. Chi ha voluto puntare solo ed esclusivamente sulla differenziata è un pazzo. E’ da incoscienti aver ignorato il fatto che bastava che una sola delle nostre discariche chiuda, che sia per un fermo giudiziario o per manutenzione o per qualsiasi altra causa, e ci troviamo in una emergenza assoluta da cui è arduo uscirne se non ricorrendo ai soliti magheggi a danno dei cittadini con aumenti esosi del costo dello smaltimento. Si è deciso di perseguire la strategia Rifiuti Zero, una cosa di cui nessuno conosce davvero il significato, in cui si parla solo ed esclusivamente di aumento della differenziata spinta, di consapevolezza del cittadino, di cambio di mentalità del cittadino. Per carità, che l’ obiettivo sia quello di arrivare a differenziare tutto il differenziabile mi va bene, anzi, ma nessuno mi venga a dire che questa strategia era sicura. Non si può pensare di rinunciare all’ impiantistica ed affidarsi solo alla buona volontà della gente, per due motivi: primo perchè siamo esseri umani e qualunque essere umano non cambia il proprio modo di pensare ed agire in un mese o due, anni ci vogliono per portare quote di differenziata dal 15% al tanto desiderato 70%; secondo perchè per quanto spinta possa essere, una differenziata lascerà sempre posto ad un quantitativo esoso di rifiuti indifferenziabili, speciali e non, pericolosi e non, ospedalieri, tossici, che in qualche modo andranno smaltiti: dove li mettiamo? Certo in Puglia siamo formidabili, siamo quelli del NO a tutto, non vogliamo i termodistruttori, non vogliamo i centri di compostaggio, non vogliamo nulla di ciò che negli altri paesi è la norma, poi però ci chiudono le discariche e siamo nella cacca davvero, in tutti i sensi. La Regione ha davvero stancato, ha superato ogni limite di decenza, questa giunta di Vendola e del suo amico Nicastro hanno ridotto la Puglia ad una grande discarica dove per seguire ideali buoni solo a parole si è trascurato il vero problema; vorrei capire quando diavolo la Regione si deciderà a deliberare per gli impianti di compostaggio nel brindisino, quando penserà a chiudere il ciclo di rifiuti inserendo almeno due o tre termovalorizzatori di media taglia sparsi nella regione, quando insomma prenderà sul serio questo problema perchè in dieci anni ha solo dormito, lasciando sulle spalle dei cittadini l’ incombente patata bollente

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