Il sindaco accusato di furto si difende: «Strumentalizzato un equivoco per screditare un avversario politico»

ERCHIE – Non ci sta, Giuseppe Margheriti, ex sindaco di Erchie, e si difende dalle accuse che sono circolate a mezzo stampa nei giorni scorsi che lo vedrebbero incriminato di furto aggravato per una presunta storia di taccheggio ai danni di un Autogrill in Abruzzo quando, in compagnia di un gruppo di tifosi juventini, era di ritorno da Torino dopo aver assistito al match di Champions League tra Juve e Atletico Madrid. Secondo la ricostruzione diffusa nelle ore passate, poco dopo la sosta dell’autobus dei sostenitori bianconeri nell’area di servizio di Vomano Ovest, una pattuglia della Polstrada avrebbe fermato la comitiva per una segnalazione proveniente proprio dall’Autogrill lasciato poco prima.

«Il pullman dei tifosi – la versione dei fatti di Margheriti – è stato fermato dalla Polizia Stradale che ha controllato sia il mezzo che i passeggeri per una segnalazione fatta dalla stazione di servizio Vomano Ovest, perché un operaio aveva trovato degli involucri di prodotti dell’aerea vendite nel bagno. Alla fine del controllo non è stato trovato nessuno degli oggetti presuntivamente trafugati sia nel pullman che addosso ai passeggeri. Tutto è finito con una risata anche da parte della Polizia».

Tutto un equivoco, insomma. Che, però, stando al ragionamento dell’ex sindaco, nasconderebbe una coda maliziosa. «”Infagato senza prove” – prosegue Margheriti – è l’unica espressione veritiera e fondata di questa storia. A oggi, infatti, Giuseppe Margheriti non risulta denunciato a piede libero per furto. Tanto si è voluto chiarire per chi non perde occasione di strumentalizzare un increscioso equivoco per screditare un temuto avversario politico».

BrindisiOggi

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