Il sindaco di Amatrice invita i parlamentari, si presentano in 10, tra questi Matarrelli

AMATRICE- Sono stati dieci i parlamentari che hanno raccolto l’appello del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. “venite qui nei paesi terremotati “, aveva detto il sindaco ai parlamentari. Tra questi c’è anche un rappresentante della provincia di Brindisi, il mesagnese Toni Matarrelli.

matarrelli-mensa“L’obiettivo- spiega l’onorevole del gruppo misto- che ci eravamo prefissati era quello di verificare da vicino l’accaduto e capire concretamente come dare una mano, sul piano più strettamente legislativo e su quello delle indicazioni da fornire ai vasti settori della solidarietà. Il confronto con il primo cittadino – al quale ho portato in dono una statuetta di cartapesta, simbolo di operosità e quindi di speranza di ricominciare – è stato toccante e proficuo.”

amatricePirozzi ha ben illustrato lo stato delle cose: nelle scorse settimane, grazie alla solidarietà accorata degli italiani, sono arrivate grandi quantità di derrate alimentari, di farmaci, persino di giocattoli per i bambini. “Ma – come è apparso chiaro ai nostri occhi– aggiunge Matarrelli- ora è il momento di arrestare lo spontaneismo per convogliarlo verso la raccolta di fondi, possibilmente da destinare a progetti specifici. Nella giornata di ieri abbiamo dapprima visitato la zona rossa di Amatrice, quella maggiormente devastata dal sisma, per cui è necessario rimuovere in fretta le macerie per favorire la ricostruzione, necessità ostacolata dal legittimo dolore di molti cittadini colpiti da lutti che non possono e non sanno rinunciare ai piccoli e grandi ricordi sepolti tra le rovine. In questo caso, ad esempio, è emersa la mancanza di strumenti giuridici che agevolino il corso dei lavori tutelando contemporanenamente i diritti delle famiglie.”

“Di seguito- racconta ancora il parlamentare- siamo stati accompagnati ai cimiteri (ventuno cimiteri, poiché i circa 2600 abitanti della comunità sono distribuiti tra il Comune e sessantanove minuscole frazioni): qui l’urgenza è quella di metterli in sicurezza per il decoro ed il rispetto che si deve ai defunti ed anche per una questione igienico-sanitaria, in quanto ogni camposanto è stato deturpato, addirittura portando alla luce le bare. In serata abbiamo cenato alla mensa insieme alla comunità amatriciana e poi dormito in una tenda da campo. Intanto, Amatrice per me diventa il simbolo dell’Italia che non vuole piegarsi alle avversità.”

BrindisiOggi

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