Invalido con tre figli, casa assegnata ma dopo10 mesi mai consegnata, il Pri interroga Rossi

BRINDISI –  Da dieci mesi attende la casa che gli era stata assegnata provvisoriamente dalla gestione commissariale, ma a causa della burocrazia in quell’abitazione Cosimo Gimmi, invalido brindisino non è ancora entrato. Il suo caso viene portato aglio onori della cronaca dal consigliere comunale del Pri, Gabriele Antonino, che questa mattina presenterà un’interrogazione urgente al sindaco Riccardo Rossi.

Cosimo Gimmi è un ex dipendente del Ministero della Difesa costretto a vivere  su una sedia a rotelle. Da anni combatte una battaglia per avere un alloggio dignitoso e idoneo alle sue precarie condizioni di salute. Attualmente vive in un appartamento ammobiliato unitamente alla moglie e tre figli. “Si tratta di un alloggio assolutamente inidoneo alle sue condizioni di salute e per il quale corrisponde un canone esoso se rapportato  alle sue condizioni economiche – afferma Antonino – atteso che il signor Gimmi è l’unico a percepire un reddito in famiglia, peraltro di ridotta entità. Dopo aver beneficiato per alcuni anni di un contributo da parte della Amministrazione Comunale per il pagamento del fitto ora deve farvi fronte con la sua modesta pensione”.

 

Antonino racconta che durante la gestione commissariale era stato trovato un rimedio per  lui.  Un sogno che si avverava. Gimmi aveva avuto assegnato dal Commissario Prefettizio, in via provvisoria e per sei mesi, un alloggio sequestrato alla criminalità organizzata. Visto l’urgenza e le precarie condizioni economiche e di salute la deliberazione commissariale  era stata data immediata esecutività. Questo accadeva il 21 febbraio scorso. “Purtroppo il signor Gimmi – aggiunge il consigliere – non aveva fatto i conti con la burocrazia comunale che ha ritenuto l’immobile di dimensioni eccessive rispetto alla composizione del suo nucleo famigliare, disponendone la divisione. Ad oltre 10 mesi dalla data in cui la Deliberazione del Commissario è stata adottata il cittadino non ha ancora potuto prendere possesso dell’alloggio che gli era stato assegnato: nulla si sa sulla esecuzione dei lavori di divisione dell’appartamento e sui tempi di consegna dell’immobile che, magari, come spesso accade, rischia nel frattempo di essere occupato abusivamente da altri nuclei famigliari bisognosi”

 

Dopo che ogni tentativo di avere risposte dalla Amministrazione Comunale si è rivelato vano Gimmi si è rivolto alla Procura della Repubblica per chiedere il rispetto delle proprie ragioni. “Ma sarebbe davvero triste – conclude Antonino – se ciò dovesse avvenire per un intervento della Magistratura.  Ancora una volta l’immagine dell’Amministrazione Comunale ne sarebbe lesa. Ho pertanto chiesto al Sindaco di fornirmi notizie sulla esecuzione dei lavori di divisione dell’immobile e di farmi avere risposte certe quanto ai tempi di consegna dell’alloggio. Non sono solito interessarmi di casi singoli, dal vago sapore elettoralistico, nella consapevolezza che il disagio abitativo è uno dei problemi più gravi con cui deve misurarsi l’Amministrazione. Ma vanificare una decisione assunta da un Commissario Prefettizio, senz’altro alieno da condizionamenti, non farebbe  che aumentare la diffidenza dei cittadini nei confronti delle Istituzioni oltre che rappresentare una offesa  ad un uomo che è stato un servitore dello Stato e che oggi versa in difficili condizioni economiche e di salute e meriterebbe ben altro rispetto”.

BrindisiOggi

 

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