Invimit interessato all’acquisto dell’ex collegio Tommaseo e del Castello Alfonsino, ieri sopralluogo

BRINDISI-Invimit, Investimenti Immobiliari Italiani, società di  gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, valuta l’acquisto  dell’ex collegio navale Tommaseo e del Castello Alfonsino.

collegio tommaseoIeri pomeriggio l’amministratore delegato di Invimit, Elisabetta Spitz, e il suo presidente Massimo Ferrarese, su invito della sindaca di Brindisi Angela Carluccio, hanno fatto un sopralluogo delle strutture oramai abbandonate da anni.

phoca_thumb_l_castello-alfonsino-vista-dallaltoLa sindaca Carluccio, approfittando della presenza dei vertici Invimit a Bari per il progetto di ristrutturazione dell’ex Manifattura tabacchi, ha invitato Spitz e Ferrarese a palazzo Nervegna. Con loro anche l’assessore regionale all’Urbanistica, Anna Maria Curcuruto. Presenti all’incontro anche l’assessore comunale all’Urbanistica, Giampiero Campo, e l’assessore comunale alla Programmazione economica, Marina Miggiano.

I dirigenti di Invimit e del Comune hanno preso contatti per una serie di approfondimenti tecnici nell’eventualità di un progetto che possa portare la società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze a intervenire sull’ex collegio navale e sull’opera a corno attigua al Castello di mare.

Potrebbe questa essere un’opportunità importante per il territorio brindisino da sempre interessato a recuperare queste strutture.

Già a marzo scorso la responsabile dell’ufficio Valutazione di Invimit aveva eseguito un primo sopralluogo all’interno del Tommaseo, struttura in mano alla Sovrintendenza. Già in quell’occasione si fece strada l’ipotesi di una destinazione ricettiva per il Collegio navale.

BrindisiOggi

 

6 Commenti

  1. Certo che invitare Personalità così potenti in un luogo di proprietà comunale ridotto ad un immondezzaio e giungla è sintomatico di una situazione che ormai in una città ormai abbandonata all’incuria è diventata normalità.
    Non oso proporre una bonifica e pulizia da parte delle società preposte a tali servizi.

  2. Ha perfettamente ragione l’ing. De Cristofaro. Sono fandonie , annunci pubblicitari, soluzioni ridicole ancorche’ irrealizzabili..

  3. La solita politica degli slogan…..del nulla a cui ci ha abituato il rag. Ferrarese…..o semplice persecutore di progetti altrui….di qualche compagno di merende come il sig. Rollo….cercando di rendere protagonista una sindaca allo sbaraglio…povera Brindisi

  4. I monumenti andrebbero ripresi.. non so quanto si possa riprendere del tommaseo in effetti.. sempre se non crolla durante il restauro… è molto più resistente il castello Alfonsino con i suoi 535 anni dalla costruzione , il forte è un po’ più giovane ..
    Non capisco certo questo attacco gratuito ai profughi , mi chiedo se gli italiani venissero cacciati da tutti i luoghi dove si sono rifugiati , ma un giorno anche chi odia l’altro, verrà trattato alla stessa maniera , è una legge del destino. Mi dispiace che Brindisi diventi razzista noi che abbiamo avuto anche una croce di ferro al valore civile e militare per aver salvato dei Profughi, affissata enorme sulla capitaneria di porto. Io ero una guida turistica, se questi sono i miei concittadini, mi vergogno di rappresentarli.

  5. Qui qualcuno ha fiutato il business. Anzi, diciamo meglio: alcuni hanno fiutato il business. Praticamente questa struttura che “gestisce” risparmio del ministero dell’economia (ndr: lo stato, il più grande dissipatore, sperperatore e dilapidatore – tanto per usare termini soft- della pubblica moneta che si erge a “gestore del risparmio”!! Come dire che Hitler si autonomina presidente della “Fatebenefratelli per poveretti ed affamati spa”) che vuole fare?Pensa, ipotizza di fare una “struttura ricettiva” di un rudere che, tecnicamente, dovrebbe essere solo abbattuto.Ricettiva per chi? Un albergo? E chi sono e dove sono tutti questi viandanti che verrebbero a Brindisi, città ridotta alla cannetta del gas?E chi gestirebbe l’albergo? Una società pubblica? Una società da deficit di 10-20 milioni di euro all’anno? O forse per “ricettiva” si intende un bel dormitorietto tipo Via Provinciale S.Vito con dentro qualche 3000-4000 profughi, clandestini etc. da tenere pasciuti ed assistiti attraverso qualche cooperativa assistenzialistico-buonistica modello “profugopoli”? Voglio sperare di no, che mi sbagli e che i miei siano solo cattivi pensieri.Ma quando il “pubblico” ha la velleità di fare l’imprenditore….che Iddio ci aiuti.

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