Iurlaro sull’operato dell’antiracket:”Chi ben opera sul territorio non deve certo temere una sana e seria verifica”

FRANCAVILLA FONTANA- “Chi ben opera sul territorio non deve certo temere una sana e seria verifica”, risponde così il senatore Pietro Iurlaro al presidente dell’Antiracket , Paride Margheriti in merito al caso di Cosimo Maggiore, imprenditore distrutto dall’ estorsioni.

Margheriti si era sentito attaccato da Iurlaro che parlava di “gestione negativa dell’ente associativo”.

“Non voglio innescare nessuna polemica- dice il senatore-  Non con Paride e neppure con specifiche associazioni del territorio.  Anzi, al fine di evitare inutili scontri, ma anche  per rispetto all’argomento e recependo l’invito di Margheriti ad comprendere alcuni fatti e alcune dinamiche, invito sin da ora il presidente a contattare il sottoscritto o, ancora meglio, il signor Cosimo Maggiore. Credo sia il modo migliore per capire se e quali errori, e da chi, siano stati commessi nella gestione della vicenda”.

Tuttavia aggiunge: “Ne gioverebbe, ho idea, non solo il dibattito, che in generale necessita di un giusto approfondimento. Ma anche il futuro operato, in Puglia e in Italia, di quelle associazioni il cui fine è, o appunto sarebbe, quello di garantire “adeguata assistenza” alle vittime di racket ed estorsioni. Appare pacifico, almeno prendendo in esame il “caso Maggiore”, come tale scopo sia stato disatteso. E sarebbe sicuramente interessante, al netto di dati specifici sulle denunce raccolte sul territorio e sui loro sviluppi, comprendere se si tratti di un caso isolato o se, piuttosto, ci sia un problema generale legato alla gestione delle competenze e delle risorse”.

Così Iurlaro conclude: “In questa battaglia remiamo tutti dalla stessa parte. E chi ben opera sul territorio non deve certo temere una “sana e seria verifica”, tra gli obiettivi della mia interrogazione, che infatti lo stesso Margheriti ritiene opportuna”.

BrindisiOggi

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