La fontana dell’Impero cade a pezzi, nuovi crolli nell’ex circolo nautico

BRINDISI –  (da il7 Magazine) Infiltrazioni d’acqua sotto la Fontana dell’Impero, ancora cedimenti su via Pasquale Camassa e l’ex Circolo Nautico perde anche la storica targa. E’ una corsa contro il tempo, oramai, il monumento della Fontana dell’Impero che si trova in via Pasquale Camassa a Brindisi continua a perdere pezzi e le infiltrazioni d’acqua rendono sempre meno instabile l’asfalto e i locali sotterranei che un tempo erano sede del famoso Circolo Nautico di Brindisi. Proprio nei giorni scorsi l’antica targa che ricordava i fasti di un tempo si è staccata frantumandosi al suolo e i locali sotterranei che conducono esattamente sotto il manto stradale di via Pasquale Camassa continuano a trasudare acqua con il rischio di ulteriori cedimenti. E’ sufficiente fare un sopralluogo sulla strada per notare le profonde crepe che si aprono nell’asfalto e si può facilmente immaginare cosa potrebbe succedere se la situazione continuasse ad essere trascurata. Il progetto di ristrutturazione della Fontana dell’Impero c’è ed è oramai storia vecchia. Approvato il 15 febbraio del 2018 dal commissario straordinario di Brindisi, Santi Giuffè, con i poteri della giunta comunale, prevedeva un investimento complessivo pari a 101.605,24 mila euro. Il progetto rientrava nelle ‘Misure urgenti per la tutela del patrimonio culturale della Nazione e per lo sviluppo della cultura’ ovvero l’Art Bonus (Franceschini).

Il commissario Giuffrè, aveva pensato di inserire nel progetto tre opere: la Fontana dell’Impero, il monumento ai Caduti d’Itali in piazza Santa Teresa e il monumento a Virgilio in piazza Vittorio Emanuele nei pressi dell’Autorità portuale. Ma nell’iniziativa alla fine sono rientrati solo i lavori per il restauro della Fontana dell’Impero.

L’amministrazione comunale di Brindisi, invece, con delibera numero 221 in data 20 dicembre 2017, aveva approvato il progetto definitivo della monumentale Fontana dell’Impero per un importo complessivo pari a 101.605,24, mila euro di cui 100.000,00 rivenienti dalla devoluzione di un mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti e i restanti 1.605,24euro con fondi comunali e 48.394,76mila euro con erogazioni liberali nell’ambito dell’iniziativa Art-Bonus in uno con gli elaborati allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto deliberativo. Il 9 febbraio 2018 è stato, invece, firmato il verbale del progetto. I lavori riguarderanno, in linea tecnica, il restauro e alla messa in sicurezza della Fontana dell’Impero ovvero le lavorazioni di adeguamento e ripristino sostanziale degli impianti a servizio del funzionamento della stessa fontana. Il progetto aderisce allo spirito ed ai contenuti del dispositivo di legge, che attribuisce alla cultura un valore prioritario e strategico per la crescita socio-economica delle città, si intende promuovere, anche sulla base delle risultanze delle riunioni all’uopo promosse e svoltesi con gli enti, le istituzioni e le associazioni culturali e di volontariato brindisine, il massimo qualificato coinvolgimento di privati, cittadini, imprese, etc.

E’ storia recente, invece, che l’amministrazione comunale lo scorso 10 marzo ha pubblicato in bando per affidamento dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza della Fontana dell’Impero con una base d’asta di 80.262.000 euro. Il bando prevede che i lavori vengano portati a termini entro 240 giorni dall’affidamento.

Ma a margine di questi lavori, si fa per dire, c’è anche la messa in sicurezza della strada e dei locali sotterranei. Quei locali per i quali non c’è un progetto per il loro riutilizzo. Per anni sono rimasti in stato di abbandono , alla mercé del tempo, dell’incuria e delle famose infiltrazioni d’acqua che ne hanno minato la stabilità strutturale tanto da essere stati dichiarati inagibili. E dire che l’Assonautica aveva mostrato grande interesse per quei luoghi che hanno sicuramente conosciuto tempi più felici. Come sede del Circolo Nautico erano stati un punto di riferimento, un luogo dove per anni erano stati custoditi pezzi della storia di Brindisi e della sua tradizione marinaresca. L’Assonautica qualche anno fa chiese di poter prendere in gestione l’ex Circolo. Di potergli restituire nuova vita con un progetto che ben si sposava con quello che viene chiamato l’Approdo delle Indie, la banchina in concessione ad Assonautica che attira tanti imbarcazioni. Quei locali oggi potevano costituire la sede di servizi per i diportisti che, soprattutto durante la stagione estiva affollano il porto e che potrebbero trovare un punto di appoggio. “Il sindaco Rossi che oggi è anche presidente della Provincia e, quindi, proprietario del bene che insiste sotto, lui potrebbe trovare una soluzione definitiva-dicono- Dopo la messa in sicurezza si potrebbe fare un bando per una manifestazione d’interesse per la gestione di quei locali. Sono luoghi che possano diventare, così come era in passato, un Club house non solo per l’Approdo delle Indie ma anche per tutti coloro che si fermano lungo la banchina”. L’amarezza di Assonautica si legge anche nello sfogo del presidente Alfredo Malcarne, dopo il crollo della targa del Circolo Nautico scrive: “Tanto tuonò’ e piovve che la targa in marmo del Circolo Nautico si staccò distruggendosi, il tutto nel menefreghismo più totale di chi doveva custodire un patrimonio cittadino. A nulla sono valsi appelli e richieste ….non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire”. Qualche anno fa proprio Assonautica Brindisi avanzò due progetti, uno con il quale si chiedeva l’utilizzo della Casa del Turista e un altro l’ex Circolo Nautico. Fu accolto solo quello della Casa del Turista mentre la Provincia decise di tenere per sé i locali dell’ex Circolo che utilizzò come rimessa per le auto. E che oggi hanno fatto una brutta fine, visto che sono inagibili a causa delle infiltrazioni di acqua. Ora la domanda è proprio questa:quale sarà la destinazione d’uso dell’ex Circolo Nautico una volta che saranno terminati i lavori di messa in sicurezza e recupero? E’ convinzione comune che ancora una volta i soldi spesi finiranno per non produrre nulla soprattutto se tutto resterà inutilizzato e abbandonato a se stesso.

Lucia Pezzuto

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