La Nubile replica al sindaco di San Pietro: “Affermazione falsa, abbiamo sempre agito con trasparenza”

SAN PIETRO VERNOTICO – Dopo le dichiarazioni del sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, contro la Nubile, la società che gestisce l’impianto di Cdr e la discarica di Autigno, giunge attraverso comunicato stampa la risposta da parte del legale della società Francesco Baldassarre: “E’ una affermazione falsa. La ditta Nubile ha da sempre gestito l’impianto pubblico con la massima trasparenza”.

“Il sindaco di San Pietro Vernotico, evidentemente alla ricerca di pubblicità per la imminente campagna elettorale, – si legge nella nota stampa – fa alcune dichiarazioni palesemente infondate che evidentemente sono frutto di disinformazione e di una lettura superficiale degli atti.  Innanzitutto, la ditta Nubile ha da sempre gestito l’impianto pubblico con la massima trasparenza, rendendo edotti tutti i Comuni conferitori ed in special modo l’OGA Brindisi, di cui il sindaco di San Pietro Vernotico è membro autorevole, dei livelli prestazionali dell’impianto attraverso comunicazioni periodiche e costanti”.

E ancora: “Inoltre è una affermazione falsa, per quale la Ditta si riserva di agire in sede giudiziaria nelle sedi competenti, che il rifiuto venga conferito direttamente in discarica, poiché l’impianto non ha mai avuto interruzioni sulla linea di biostabilizzazione, tant’è che il rifiuto preventivamente biostabilizzato è sempre risultato conforme ai parametri normativi, e tutte le analisi effettuate hanno sempre confermato la buona qualità del trattamento. Il CDR prodotto viene destinato all’impianto di termovalorizzazione di Manfredonia. Di tanto il primo cittadino ed il suo staff tecnico, sono stati messi a conoscenza con una nota tecnica della scorsa estate, riportante, in dettaglio, il riepilogo di tutti i documenti di trasporto”.

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Il sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo

Pasquale Rizzo accusa la ditta Nubile di non agire in maniera corretta. “Dall’esame della fattura di ottobre 2014 – scrive il primo cittadino di San Pietro Vernotico – emessa dalla Nubile per il servizio reso al Comune di San Pietro v.co, emerge in tutta chiarezza che il sistema è falsato gravemente e spiego le ragioni: negli anni scorsi la Regione ha costretto il Comune di Brindisi ad avviare l’impianto di produzione di CDR atteso che non era più ammissibile e consentito portare in discarica il rifiuto “tal quale”, cioè non trattato”.

“Quanto alla circostanza che l’impianto abbia subito interruzioni – continua il legale della Nubile – e non abbia potuto funzionare a pieno regime, sorprende che il sindaco non sappia che i macchinari e le attrezzature ereditate dalla Ditta Nubile sono obsolete poiché risalgono ad oltre 14 anni fa ed hanno subito un lunghissimo periodo di fermo tecnico. L’impianto e la discarica, infatti, sono stati realizzati dal Comune di Brindisi attingendo a fondi comunitari e gestiti dallo stesso Comune per un lungo periodo sino a quando non ne è stata disposta la interruzione per inquinamento ambientale. Questa è la situazione che Nubile ha trovato dopo l’aggiudicazione della gara”.

“E’ doveroso – sottolinea l’avvocato Baldassarre – ricordare che il progetto tecnico della Nubile, prevedeva e prevede un totale riammodernamento dell’impianto con la sostituzione integrale dei macchinari, ma sinora questo progetto non è stato possibile realizzarlo appieno perché il sito su cui ricade l’impianto è ancora in attesa della caratterizzazione ambientale propedeutica alla sua restituzione per gli usi legittimi. Questa circostanza è stata taciuta alla Ditta Nubile negli atti di gara. Solo per questa ragione Nubile non ha ancora potuto realizzare i lavori previsti in offerta e dall’AIA Regionale, che avrebbero consentito di costruire un impianto di nuova generazione in grado di produrre CDR in elevate quantità”.

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La sede della Nubile

“Nelle more della definizione dell’istruttoria SIN Brindisi – continua – che è in fase di definizione e di cui si fatta carico la stessa Nubile, il Comune di Brindisi al fine di conformare il Ciclo dei rifiuti in Provincia alle disposizioni comunitarie, con ordinanza sindacale del 06/11/2013 ha obbligato Nubile a gestire l’impianto realizzato 14 anni or sono, con macchine, non più in commercio, e strutture mai fatte funzionare dagli enti pubblici competenti, imponendo una contrazione della tariffa dell’impianto da 104,33€/t (tariffa di aggiudicazione gara) a 94,99 €/t. Infine, in merito alla questione ecotassa, il Sindaco ed i suoi collaboratori tecnici sanno bene che questa è una tassa regionale tanto più elevata quanto più è bassa la raccolta differenziata, e ciò non ha alcuna attinenza con il funzionamento dell’impianto. Pertanto, se il Sindaco vuole ridurre l’importo mensile dell’ecotassa ha solo da impegnarsi ad incrementare la raccolta differenziata che, dai dati ufficiali, per il Comune di San Pietro, risulta ben lontana dagli obiettivi minimi previsti dal Piano Regionale Rifiuti e dal D.Lgs. 152/2006”.

“In conclusione la Ditta Nubile è disponibile in qualunque momento a chiarire in un dibattito pubblico tutti gli aspetti politici e tecnici della vicenda poiché il suo comportamento è sempre stato lineare e corretto, ma certo non può tollerare strumentalizzazioni politiche ed affermazioni demagogiche e tendenziose” conclude Francesco Baldassarre, legale della società Nubile.

La Nubile, quindi, stando alle parole di Rizzo, non produce il quantitativo di Cdr concordato, ma conferisce tutto il rifiuto in discarica.  Quindi non si giustificherebbe il pagamento della gestione di un impianto che non funziona. Rizzo annuncia la richiesto di intervento da parte della magistratura, che in realtà su questo impianto ha già aperto un’indagine.

Insomma, il sindaco Rizzo spera, dopo le sue ‘forti’ dichiarazioni in un intervento della magistratura. La Nubile, dal canto suo, ha già risposto affermando che il loro lavoro è fatto nella maniera corretta e trasparente e che le affermazioni del primo cittadino sanpietrano non sono che ‘false’. Ma intanto il primo cittadino nonché avvocato ha detto che non ha più intenzione di pagare in più per un servizio che la ditta non fornisce.

BrindisiOggi

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