La politica pugliese non vuole le donne, senza coraggio fa mancare il numero legale

BARI- Doppia preferenza di genere, nulla di fatto per la Puglia, manca il numero legale in consiglio regionale. Si è conclusa questa notte verso l’una la lunga seduta del consiglio regionale, tra i punti all’ordine del giorno anche il disegno di legge  per la doppia preferenza di genere nella legge elettorale per il rinnovo del nuovo consiglio regionale pugliese. A questo proposito erano stati presentati oltre duemila emendamenti, di questi circa  1900 solo dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia. Un’operazione di ostruzionismo politico per non far passare la legge.

Il provvedimento era stato approvato dalla giunta regionale, ma doveva passare il vaglio del consiglio. In base a questo sarebbero state composte le liste dei candidati con una inevitabile revisione sulla composizione della prossima assise pugliese che al momento contava solo 5 donne su 51 consiglieri. Ma nella notte il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, preso atto della mancanza del numero legale causa le numerose assenze tra i banchi di maggioranza ed opposizione, ha dichiarato la chiusura dei lavori, ponendo così fine all’attività della X Legislatura. Appare chiara la volontà bipartisan di non far passare la legge, perchè se da un lato i consiglieri di opposizione hanno fatto ostruzionismo dall’altra parte la maggioranza ha atteso l’ultima seduta utile di questa legislatura regionale per discutere la preferenza di genere. La Puglia è l’unica regione d’Italia a non averla approvata. Ora la parola passa al Governo nazionale, sarà il premier Conte ad intervenire con poteri sostitutivi inserendo la doppia preferenza nella legge elettorale pugliese.

BrindisiOggi

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