La proposta di Ferrarese: “I soldi confiscati al fotovoltaico servano per risarcire questo territorio”

BRINDISI- I soldi confiscati alle aziende del fotovoltaico servano per risarcire il territorio. questa la proposta dell’ex presidente della Provincia Massimo Ferrarese, dopo il sequestro dei 27 impianti fotovoltaici nella provincia di Brindisi.

“Se si dovesse arrivare alla confisca dei 24 impianti fotovoltaici sequestrati, che da previsione produrrebbero centinaia di milioni di euro di utili, dovrà essere il nostro territorio già deturpato e bistrattato e non lo stato, ad utilizzare quei fondi”. “Questa produzione selvaggia – afferma Ferrarese – senza regole e senza alcuna valutazione di impatto ambientale (v.i.a.) da parte delle amministrazioni, ha provocato seri danni alla nostra terra e all’ambiente circostante. Sarebbe veramente una beffa oltre che un paradosso se gli utili derivanti dagli impianti confiscati, un domani dovessero addirittura essere utilizzati attraverso l’Agenzia nazionale per i Beni sequestrati dallo Stato e che venissero dispersi per altre problematiche e territori.  La richiesta che faccio ai parlamentari pugliesi, a nome del movimento Noi Centro che proprio in questa provincia ha tanti amministratori presenti in diversi comuni danneggiati da questa situazione, è che quei fondi, se accertato il reato con sentenza passata in giudicato, rimangano interamente al nostro territorio e quindi ai nostri comuni perchè possano un domani compensare lo squarcio ambientale provocato. 

Un modo per risarcire il territorio, la proposta è che quelle risorse vadano a finanziare la no tax area per incentivare nuovi investimenti nel brindisino.  La mia proposta – conclude  Ferrarese – è quella di utilizzare per i primi quindici anni quei fondi per finanziare la No Tax Area (che porterebbe migliaia di nuovi posti di lavoro) e per gli anni successivi, quindi sino a fine produzione, per lo smantellamento dei pannelli e la bonifica di quelle aree”. 

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Mi sembrano lacrime di coccodrillo. Tutti sapevano anche prima che gli impianti fossero realizzati ma nessuno ha mosso un dito. Andate a vedere quanto è stato pagato o promesso agli amministratori.E’ una moda nazionale permettere gli abusi e poi dopo qualche tempo gridare allo scandalo. Anche il Salva Alcoa è stato uno scandalo, tutti indicavano i nomi dei politici implicati ma poi l’effetto è stato negativo per le rinnovabili. Anzi tempo che si sia stati zitti per poi poter gridare allo scandalo in maniera da tagliare ogni possibilità di fare impianti e mandando allo sfascio la nuova industria fotovoltaica nazionale

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