Protesta contro la Tares, i cittadini occupano la sala del sindaco

LATIANO – Arriva la Tares e i latianesi occupano il Comune. Un gruppo di cittadini inferociti, stamattina, ha invaso l’ufficio del sindaco, Antonio De Giorgi, per protestare contro le somme ritenute inique presenti sui bollettini della nuova tassa sui rifiuti. Ad accoglierli, però, non c’era il primo cittadino ma il presidente del consiglio, Salvatore De Punzio, che, da solo, fino all’arrivo dell’assessore alle attività produttive, Tommaso Cavallo, ha assorbito tutta la rabbia della gente. «Il sindaco – ha cercato di spiegare, senza grosso successo, De Punzio alla folla – è assente giustificato. È a Brindisi, a partecipare a una riunione in Prefettura».

Ai cittadini, però, la delucidazione non è bastata: al grido di “Latiano è morta”, famoso leitmotiv della campagna elettorale di De Giorgi, hanno inveito contro il Comune e le tasse, chiedendo a gran voce un incontro col sindaco. I cittadini hanno rimproverato agli amministratori una serie di iniziative ritenute superflue in tempi di crisi. Bersaglio più gettonato, i concerti di cantanti e band ospitati in paese negli ultimi mesi: «Finitela coi concerti. Chi li paga siamo sempre noi! Invece di invitare i cantanti e pagarli un sacco di soldi, usate le risorse per aiutare chi ne ha bisogno!». Una volta stemperata la rabbia, ci sono stati anche momenti di tensione risolti, fortunatamente, in fretta, De Punzio ha rimandato tutti alla prossima settimana per un incontro con De Giorgi.

Il presidente del consiglio, comunque, ha comunicato che la giunta, con una delibera firmata ieri, ha posticipato la scadenza del pagamento della Tares al prossimo 31 marzo, proprio per cercare di risolvere le situazioni più delicate, quelle di chi proprio non ce la fa a pagare le cifre consistenti presenti nei bollettini. «Latiano sta meglio rispetto a tanti altri Comuni della provincia e dell’Italia intera – ha rassicurato De Punzio – già una buona maggioranza ha pagato la tassa, ora cercheremo una soluzione per chi è in difficoltà, ogni proposta in merito sarà ascoltata».

All’incontro era presente anche il consigliere comunale di Fli, all’opposizione del governo De Giorgi, Giovanni Bruno, che non ha perso l’occasione per esporre la sua ricetta: «Prima di tutto bisogna intervenire al prossimo consiglio comunale per abbassare l’aliquota Imu dal 4.5 al 4%, azzerando l’aumento voluto dall’amministrazione. Poi dovremmo fare un sacrificio per i cittadini, dimettendoci tutti e facendo risparmiare un po’ di soldi al Comune. Il capo di gabinetto, ad esempio, ci costa 51mila euro annui e non si riesce a mandarlo a casa». Sempre a proposito di presunti sprechi, Bruno ha citato un’altra operazione che l’amministrazione avrebbe portato a termine col dispendio di risorse pubbliche che sarebbero potute finire altrove «Bisogna ricordare che hanno usato 176mila euro, avanzati dal bilancio, per finanziare il centro commerciale di via Roma invece di sfruttarli per agevolare i cittadini».

Maurizio Distante

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*