La scoperta: sulle isole della riserva di Torre Guaceto una colonia di colombi/Video

CAROVIGNO- Le isole dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto ospitano una numerosa colonia di colombi.

Progenitore delle razze domestiche conosciute da tutti, il colombo di Torre Guaceto ha forma selvatica, Columba livia, quella che un tempo viveva in gruppo sulle scogliere e pareti rocciose di vaste aree del Mediterraneo.

Per secoli, l’uomo ha usato questo volatile a scopo alimentare, per il trasporto dei messaggi e più recentemente a scopo ornamentale, selezionando per questo fine numerose razze contraddistinte da colori spesso molto dissimili da quelli del selvatico.

Testimonianza dello sfruttamento di questa specie sono le numerose torri colombaie che un tempo venivano edificate all’interno delle masserie e tutt’ora osservabili in alcune strutture preservate dall’usura del tempo. In queste torri, i colombi venivano allevati per poi essere macellati.

I colombi più fortunati, però, riuscivano a scappare e, pur essendo nati in cattività, facevano “ritorno” ai siti naturali della specie, dove vivevano ancora i progenitori selvatici, e finivano con il mettere al mondo pulcini ibridi, per metà con le caratteristiche del colombo selvatico e per metà domestici.

Il fenomeno, nel tempo, è stato talmente imponente che oggi sono rare le colonie costituite esclusivamente da soggetti selvatici. La colonia di Torre Guaceto non fa eccezione, infatti, sulle isole sono presenti forme fenotipicamente riconducibili al selvatico, ossia con piumaggio di una colorazione simile, forme tipicamente domestiche ed altre intermedie.

Caratteristica della colonia di Torre Guaceto è che qui i colombi costruiscono il nido in terra e non su pareti rocciose inaccessibili, come da abitudine della specie. Una peculiarità che può presto essere spiegata.

La chiave di volta per comprendere le ragioni di questa consuetudine è l’assenza di predatori terrestri sulle isole della Riserva.

E’ grazie alla mancanza di pericoli terresti, infatti, che questi animali hanno preso la strana abitudine di nidificare a terra, sotto grandi pietre e, soprattutto, in fenditure dello scoglio. Due uova alla volta, come dettano le leggi naturali della specie.

Gli unici pericoli ai quali è esposto il colombo di Torre Guaceto sono quelli che vengono dal cielo. La colonia delle isole della Riserva, infatti, suo malgrado, ha una grande funzione ecologica, costituisce la base alimentare per le specie di rapaci che frequentano l’area protetta, tra le quali si annoverano il falco pellegrino, quello di palude e l’aquila minore.

Foto e video di Giuseppe Lanotte

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*