L’augurio per Brindisi? “Navigare in barca a vela in mare aperto. Tutti insieme”

INTERVENTO/  Gli auguri in momento di crisi devono essere diversi dai soliti perchè devono servire anche da input per il cambiamento.

Ne “Il mondo come lo vedo io”, Einstein diceva: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuamo a fare le stesse cose”,  diceva ancora: “Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”, ed ancora: “senza crisi non ci sono sfide e senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.”

Allora quale deve essere l’auspicio per la nostra città?

Decidere di smettere di dibattere nell’acqua gelida e torbida di una misera pozzanghera. Dobbiamo tutti guardare oltre immaginando di navigare in mare aperto in barca a vela come segno di libertà assoluta.

Navigare in mare aperto significa essere coinvolto come persona nella sua globalità. Sulla barca a vela non vi pùò essere dominio lineare sugli altri ma una costante ricerca di accordo. La barca a vela si deve amare. Questo navigare è una esperienza estrema per la persona. L’estremo si traduce nel non poter evitare di mettersi in gioco, cercando continuamente equilibrio con quanto ci circonda. Affinchè ciò possa avvenire, occorre interazione tra i vari elementi, vento, mare, scafo ed equipaggio.

E nella ricerca del miglior equilibrio di tutto l’insieme, che non può che avvenire in mare aperto, bisogna essere pronti a stazionare o sporgersi coraggiosamente.

Amministrare la cosa pubblica, oggi, come navigare, è una esperienza che tocca gli aspetti più  nucleare della propria identità e della propria moralità e l’insieme di tutto ciò è un formidabile acceleratore dei processi sociali.

Navigare in ottica costruttivista, vuol dire comprendere piuttosto che controllare, decidere di traguardare piuttosto che rimanere inerti.

Dobbiamo decidere di essere un equipaggio affiatato ed unito, perchè gli spazi di una barca a vela sono ristretti e spesso i componenti non si conoscono.

Ma il mare può essere una ottima scuola di vita. Può farci comprendere e, nei limiti, può farci anche osare.

Buon Natale

Livia Antonucci

 

1 Commento

  1. Molto struggente questa storia, un vero e proprio inno al compromesso . Purtroppo il compromesso, o “accordo” oppure “equilibrio con quanto ci circonda”, nella nostra repubblica delle banane , si è già da tempo trasmutato nell’intrallazzo e nel sottobanco, con tutte le conseguenze del caso.Una barca che prenda il mare? Certo, tra non molto ne vedremo di barche, anzi di scafi: pieni di Italiani, però, diretti verso altri Paesi del Mediterraneo in cerca di aiuto ed asilo in quanto scalzati via dalla propria terra dall’invasione di tanti, più privilegiati e protetti.Speriamo solo che gli altri siano clementi e buonisti come lo siamo noi.

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