L’Autorità portuale revoca la concessione al porticciolo, Quarta: “Il Comune intervenga per evitare speculazioni”

BRINDISI- L’Autorità di sistema revoca la concessione alla società Bocca di Puglia e quindi al porticciolo turistico. Il presidente Ugo Patroni Griffi ha firmato il decreto  con il quale dispone che entro 120 giorni vengano sgomberate le aree occupate e gli specchi d’acqua antistanti oggetto delle concessioni. Via completamente tutto entro tre mesi.  Il provvedimento è strettamente collegato all’interdittiva antimafia comminata dalla Prefettura di Roma al socio di maggioranza (Igeco Costruzioni spa). L’Autorità di sistema ha ritenuto insufficienti le garanzie fornite dalla società in relazione all’allontanamento dello stesso socio di maggioranza e quindi al pericolo di infiltrazioni mafiose. Sulla questione interviene il consigliere comunale di Forza Italia Gianluca Quarta che chiede l’intervento dell’amministrazione comunale “in considerazione del fatto – si legge nella nota del consigliere – che il porticciolo è un patrimonio della città e che non è stata conclusa la procedura di cessione delle quote (e quindi ci sarebbe un danno erariale per il Comune in caso di conferma della revoca delle concessioni)”.  Quarta rileva che “al netto da eventuali ricorsi che la società Bocca di Puglia potrà proporre al Tribunale amministrativo regionale della Puglia, va posto in risalto il fatto che non risulta che provvedimenti di revoca delle concessioni siano stati posti in essere anche in relazione agli altri porticcioli pugliesi di cui è socia di maggioranza la Igeco Costruzioni spa”.

“E’ importante – aggiunge – tenere desta l’attenzione per evitare che dietro questo provvedimento possa poi configurarsi una speculazione da parte di chi pensa di acquisire la struttura portuale turistica dei brindisini con quattro soldi. Un motivo in più per dar vita ad azioni immediate ed incisive”.

Intanto Bocca di Puglia attraverso i suoi legali a breve presenterà ricorso contro la decisione dell’Autorità di sistema. Igeco aveva già messo in vendita le quote del porticciolo turistico di Brindisi nel piano concordatario presentato al tribunale affinchè questa società fosse tutelata dall’interdittiva. Provvedimento questo  che era stato applicato per questioni estranee alla gestione di Bocca di Puglia.

 

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