Lavoratori agli ambientalisti: “fate solo disinformazione”

BRINDISI- Una storia che in questo paese continua a ripersi, vista e rivista. Da una parte i lavoratori, dall’altra gli ambientalisti. Dopo qualche mese di silenzio, la storia ora ritorna con al centrale di Brindisi Nord. Oggi a scrive è  la Rsu dello stabilimento di Brindisi di A2A. “Continua la disinformazione da parte delle associazioni ambientaliste di Brindisi, al solo fine di canalizzare l’opinione dei cittadini a favore delle proprie tesi- scrivono Francesco Liuzzi e Angelo Semeraro- Le associazioni ambientaliste non esitano a diffondere notizie ed informazioni che non corrispondono alla realtà, o nella migliore delle ipotesi hanno lo specifico intento di diffondere ingiustificati allarmismi nella popolazione.In casi come questo, in cui i cittadini e gli Enti Locali sono chiamati ad esprimersi, in modo civile e democratico, su una scelta dello sviluppo economico ed occupazionale del territorio, e che nello stesso tempo coinvolge la salvaguardia ambientale”.
I sindacati intervengono ancora una volta sul progetto che A2A ha presentato lo scorso 3 maggio, loro ci credono esaminano ogni questione dalle emissioni all’occupazione. Sono in ballo centinaia di posti di lavoro.

Queste le ragioni delle Rsu che pubblichiamo integralmente, così come abbiamo fatto con gli ambientalisti:

“EMISSIONI

Confermiamo che le emissioni massiche saranno drasticamente ridotte, in particolare:
Polveri – 80 %
nox – 70 %
so2 – 50 %

COMBUSTBILE

Il carbone attualmente utilizzato nella centrale di Brindisi ė del tipo adaro STZ (senza tenore di zolfo) classificato tale in quanto il suo contenuto di zolfo ė inferiore al 0,1% a differenza del carbone tradizionale che ha contenuti di zolfo più elevati. Chi utilizza il carbone tradizionale provvede all’abbattimento di tali concentrazioni attraverso l’utilizzo di desolforatori.

Il combustibile rinnovabile alternativo ė DERIVATO dal CSS, non è il CSS.
Il CSS, subisce trattamenti tali da rendere il CRA un combustibile e non un rifiuto, dichiarato tale da Decreto Legislativo e sottoposto a certificazioni e verifiche della Comunità Europea che ne garantiscono la compatibilitá ambientale. Nella proposta, inoltre, l’approvvigionamento del CSS da sottoporre a trattamento é limitato al territorio della provincia e delle province limitrofe.

Sul carbonile. Nel progetto non è prevista la copertura, semplicemente perché non vi sarà nessun carbonile. La quantità di carbone necessaria all’approvvigionamento dell’unico gruppo di produzione in servizio avverrà secondo l’attuale protocollo di discarica direttamente dalle navi. Tale protocollo prevede rigide misure di salvaguardia dell’ambiente ed è stato concordato e approvato nel 2005 dall’Autorità Portuale di Brindisi.

CONTRIBUTO AL CICLO AMBIENTALE REGIONALE

E’ argomento di immediata attualità quello che il Consiglio Regionale sta affrontando in queste ore. La chiusura del ciclo dei rifiuti Regionale.
Pertanto, comunque la si pensi, ogni cittadino per coscienza, e a maggior ragione chi aderisce ad associazioni ambientaliste, é tenuto a dare il proprio contributo in termini di proposta.
Una delle poche certezze che abbiamo e sulla quale nessuno può obiettare é che il ciclo dei rifiuti NON SI CHIUDE IN DISCARICA.
Per quanto ci riguarda crediamo che debbano essere adottate le migliori ed innovative tecnologie piu avanzate,  attualmente disponibili,  ed utilizzarle per trasformare in energia la parte eccedente dalla differenziata che altrimenti é destinata a colmare le discariche di cui un giorno vorremmo farne a meno. Di questo ci piacerebbe che parlassero gli ambientalisti

OCCUPAZIONE

Infine, le ricadute occupazionali che tale proposta prevede.

Non vogliamo tediare nessuno con l’elencazione del numero dei disoccupati del nostro Territorio, delle aziende che chiudono, della vana corsa, delle amministrazioni che si sono succedute, ad attrarre investitori, ognuno di noi sa bene quanto sia disastrosa la situazione occupazionale a Brindisi.

In punta di fatto, ad oggi, esiste la proposta di investimento di una azienda che, invece di prendere atto che la centrale di Br nord è antieconomica, perché spazzata via dal mercato, chiudere e lasciare al territorio altri 200 disoccupati, ha fatto il clamoroso errore di mettere a punto un piano di rilancio del sito guadagnandosi, da parte della più alta rappresentanza Locale il lusinghiero giudizio di azienda inaffidabile incapace di mantenere gli impegni.

Siamo certi che anche dopo questa attenta disamina dei fatti, saremo oggetto di ulteriori complimenti da parte del primo cittadino, ma noi siamo la RSU, rappresentiamo i lavoratori, desideriamo mantenere un livello di interlocuzione corretto e non ci stancheremo di dire la verità che conosciamo.

Una cosa, tuttavia, intendiamo chiarire al Signor Sindaco di Brindisi: questa RSU non è genuflessa ad alcuno, né tanto meno persegue logiche aziendaliste, poiché, al contrario, è noto l’impegno vertenziale che in questi anni ha costretto l’azienda a venire incontro alle esigenze dei lavoratori, mantenendoli in servizio pur in presenza di una centrale di fatto ferma da mesi.

Ci rendiamo conto, che il piano industriale presentato da A2A pone una serie di legittimi interrogativi, ma siamo i primi a chiedere che vengano chiariti, ma per chiarirli bisogna attivare immediatamente i tavoli tecnici con una Azienda che dato assoluta disponibilità.

Se cosi non è, allora si faccia chiarezza sulle reali intenzioni senza addurre pretesti.

                                                                      Brindisioggi

 

 

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