Le bonifiche di Micorosa ce le piangiamo solo noi, il Tar dà ragione ad Eni

BRINDISI- Le bonifiche per Micorosa le paga solo lo Stato. Il tribunale amministrativo  ha annullato il provvedimento emesso dalla Provincia di Brindisi che nella primavera scorsa  aveva ordinato alle società Edison, Versalis, Syndial ed Eni, nonché alla curatela fallimentare della Micorosa Srl, di attuare le misure di prevenzione per contenere la diffusione delle sostanze inquinanti ed elaborare il progetto di bonifica delle acque di falda, del suolo e del sottosuolo.sfiammate-al-petrolchimico

In poche parole i 44 ettari dove sono stati stoccati i fanghi contaminati delle lavorazioni dell’ex Petrolchimico dovranno essere bonificati solo con i soldi pubblici. Qui da oltre 25 anni non cresce più erba nel vero senso della parola, a due passi dal parco protetto Saline punta della contessa, a due passi da una delle più belle spiagge di Brindisi. Su questa distesa di grigio sono stati interrati 1 milioni di metricubi di fanghi tossici provenienti dall’impianto cloro soda.  In poche parole c’è nel suolo e nel sottosuolo  arsenico, stagno mercurio, berillio e selenio presenti in gradi quantità, oltre i limiti previsti dalla legge.

Il 7 febbraio scorso il Tar di Lecce ha dato ragione ad Eni che aveva impugnato il provvedimento. Il Tribunale ha accolto le ragioni apportate dalla società:  Eni è rientrata solo dopo nella proprietà del sito, ” non è succeduta ad alcuna delle società e la sua qualità di capogruppo non può costituire una base per affermare un coinvolgimento”,  mentre i fanghi sono stati stoccati sino al 1983.  Ma nella storia vengono salvate  anche  Syndial e Versalis,  perchè pur essendoci continuità nella proprietà,  Micorosa rientra nell’area Sin (sito di interesse nazionale) quindi la richiesta della bonifica deve essere ordinata dal Ministero e non dalla Provincia.

Per quanto riguarda Micorsa Srl, il Tar ha ritenuto “ininfluente la sorte della cessione alla Micorosa srl, poi fallita”, stabilendo  “non è ammissibile che il soggetto che ha causato l’inquinamento possa sollevarsi da responsabilità cedendo l’azienda”.

Insomma nessuno tranne lo Stato deve versare un centesimo. La decisione del Tar di abbatte come una tegola dopo le ultime notizie sulle bonifiche della zona industriale. Il sindaco Consales qualche giorno fa ha annunciato l’avvio della bonifica di Micorosa con 40 milioni di euro ai quali si sarebbero aggiunti 20 milioni di Syndial, ma a quanto pare l’azienda non darà più un euro. Basteranno 40 milioni di euro  per liberare Brindisi da quell’ammasso di veleni?

Lu.Po.

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