Left:”La parte che lavora e produce deve unirsi per dare un futuro a Brindisi”

BRINDISI – Da quando è fuori dalla maggioranza dopo le dimissioni del suo assessore al Bilancio Cristiano D’Errico Left ha iniziato un percorso aspramente critico nei confronti del governo cittadino. Puntuali ogni fine settimana le osservazioni della forza politica che due anni e mezzo fa aveva sposato il progetto di Riccardo Rossi sindaco. Questa la nota del coordinamento di Left Brindisi che lancia una chiamate alle armi alle forze produttive della città per unirsi e creare un nuovo futuro per Brindisi.

“Le forze che sostengono (si fa per dire) l’attuale maggioranza si stanno incontrando da giorni per definire rimpasti di giunta con chi e per fare cosa non si sa. Vedremo.

C’era una volta la coalizione che indicò e contribuì ad eleggere Riccardo Rossi che  come Left salutammo positivamente e molti suoi aderenti si impegnarono per dare il proprio contributo di idee e di voti.

Politicamente la coalizione fu definita di sinistra e al netto della collocazione incerta e confusa di Cannalire (per i sui molteplici trascorsi) i sottoscrittori dell’accordo erano riferimenti della sinistra brindisina (vecchia e nuova ).  Brindisi Bene Comune, Art1, Possibile, Sinistra Italiana, Ora tocca a noi, Pd , rappresentavano una sinistra che si univa per cambiare, per una rottura con il passato e per dare una speranza alla città. Furono fatte quattro liste che si presentarono alla città con questa ambizione e con questa collocazione.

Considerando il Pd una forza di centro sinistra, poteva definirsi un’alleanza di Sinistra Centro.

Al primo turno Il Sindaco riuscì ad andare al ballottaggio con l’apporto di tutti, Il PD contribuì con il 9,64% dei consensi, BBC con il 6,68%, LEU con il 4,01%, Ora tocca a Noi con il 2,25%.

Rossi riuscì a vincere il ballottaggio proprio per la capacità di intercettare una gran voglia di sterzare rispetto al passato che la città sentiva e la coalizione riuscì a interpretare al meglio nel programma e nel messaggio.

Subito dopo le elezioni purtroppo,  in continuità con il peggio della politica brindisina, è iniziata la trasmigrazione di consiglieri eletti nelle liste che si sono dati da fare per conto proprio e hanno pensato di mettersi in proprio, privando di rappresentanza le stesse liste, fatte da partiti e movimenti che consentirono loro di essere eletti.

Comportamenti accettati dal capo di questa coalizione, duro con i dissidenti del suo gruppo, vedi la fuoriuscita del consigliere Vadacca dal gruppo di BBC, ma tenero ed accondiscendente  con i trasmigratori della lista Leu ed Ora Tocca a Noi, malgrado gli impegni presi.

Consiglieri “vagabondi”, intesi come vaganti, hanno fatto perdere connotazione politica a questa coalizione, facendola diventare il solito pastrocchio, tanto che diventa difficile oggi collocare politicamente questa maggioranza. Una scelta, quella del duo Rossi – Cannalire, tesa probabilmente a poter decidere senza una interlocuzione politica ampia ed evidentemente fastidiosa ma  che rapidamente ha determinato uno scollamento con il resto della città ed una ormai evidente inconcludenza della attività amministrativa priva di obiettivi.

Questo vero e proprio tradimento programmatico e amministrativo oggi cerca nuovi equilibri politici(sic!) con il solo obiettivo di redistribuire il potere.  Si pensa a rimpasti per nuovi assetti di giunta per cui vi sono incontri da mesi. Occorre  rimpiazzare assessori dimessi, ma una analisi politica, una discussione trasparente sul programma, sugli obiettivi, su cosa è andato male e su cosa si può ancora fare per raddrizzare il tiro non si è mai fatta.

Non la si è certo proposta a Liberi ed Uguali, lista di sinistra che con il 4% determinò la vittoria in campagna elettorale,  sintomo che la partecipazione a questi incontri non è per il rilancio di quella azione politica di cambiamento del programma ma solo mercato di  interessi particolari.

E’ rimasta una minoranza della città a governare, diventata un indistinto politico che ha la pretesa di decidere assetti e futuro della città avendo nel frattempo perso collocazione politica, capacità amministrativa e alla ricerca permanente di appoggiarsi a qualche potente di turno per dimostrare la propria esistenza.

A questi incontri i sottoscrittori dell’accordo politico elettorale non partecipano, la sinistra non c’è.

Ci sono i vagabondi ed una minoranza sempre più chiusa al dialogo e sempre pronta a litigare con chiunque abbia un pensiero diverso, basata sul fondamentalismo di BBC che cambiando maglietta si esprime un giorno come movimento, un giorno come No al Carbone, un giorno come Legambiente  con la complicità del PD il cui unico pensiero è quello di mantenere lo status quo e rimpinzare la giunta di propri assessori.

Rimpasti quindi  e non rilanci dell’azione amministrativa.

Con chi vogliono rilanciare e per fare cosa?

Quale è il progetto politico e il suo futuro con cui si vuole rilanciare?

Forse è ora che la parte propositiva che pensa autonomamente, quella che lavora e produce, si organizzi per dare un futuro a Brindisi. Occorre unire e condividere per il rilancio  e con questa speranza che ci piace ricordare il pensiero di Lucio Lombardo Radice filosofo e pedagogista:

“Essere utili agli altri, dare se stessi per il bene comune, fare andare avanti il mondo: se i nostri figli faranno proprie le grandi idealità che hanno fatto l’uomo uomo, potremo dire che siamo stati dei buoni educatori. Altrimenti, avremo fatto fallimento: anche se vanno bene a scuola, se sono “per bene”, se rispettano il codice corrente dell’onestà. Appassionarsi alla politica significa questo: occuparsi dei problemi generali e non soltanto delle proprie questioncelle private.”

 

 

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