L’ex procuratore Dinapoli: “C’è gente per bene, ma c’è anche uno strascico della malavita e un passato da cui bisogna riscattarsi”

BRINDISI – Ha guidato per 7 anni la Procura di Brindisi, lo scorso anno è andato in pensione. Nelle mani di Marco Dinapoli sono passati i fascicoli giudiziari dal 2010 al 2017,  tra le più importanti inchieste che hanno riguardato le organizzazioni criminali organizzate e le amministrazioni pubbliche. Un magistrato che si è distinto per la sua partecipazione alla vita cittadina, molte volte è uscito dalla sua  stanza per vivere il tessuto sociale.  E’ andato nelle scuole, nelle parrocchie e a partecipato ad incontri pubblici in tutta la provincia. Ora vive a Bari ma guarda con attenzione delle dinamiche di una città che è stata la sua per diversi anni.

Da magistrato ma anche da cittadino come descrive questa città e le sue dinamiche?

“Mi è sembrata una città contraddittoria, ho visto tante cose positive, tanti cittadini impegnati, istituti scolastici d’eccellenza, ma  al tempo stesso ci sono tanti  problemi di una certa importanza. Tra tutti la situazione ambientale frutto di un insediamento industriale fatto negli anni passati per il quale oggi stanno pagando i cittadini, una serie di amministrazioni pubbliche fragili non solo a Brindisi ma in tutta la provincia, voglio ricordare che Cellino San Marco è stato sciolto su provvedimento del ministro. La nostra Procura ha svolto indagini importanti nelle amministrazioni pubbliche addebitate ad amministratori locali del capoluogo e i numerosi comuni della provincia”.

Ci sono dei margini di miglioramento per questo territorio? Dove bisognerebbe intervenire?

“Io penso di si. In questi anni ho visto una larga percentuale di cittadinanza che ha coordinate giuste, c’è gente per bene che però conta poco, non sono loro che prendono le decisioni. Ricordo quando fu mandato un proiettile ad  uno dei nostri sostituiti procuratori più esposti, ci fu la reazione spontanea  di molte associazioni culturali locali che vennero a trovarci in ufficio senza alcuna pubblicità. La parte migliore di questa città veniva silenziosamente a  testimoniare la sua vicinanza. È stato un bel momento”.

Brindisi vive oggi un momento delicato, deve scegliere la sua nuova amministrazione. Sta seguendo questa campagna elettorale?  Cosa ne pensa?

“ Guardo ancora con attenzione questa città, sono stati anni importanti. Nonostante sia in pensione voglio mantenere la neutralità e faccio i miei auguri alla città di Brindisi, vittima di scelte sbagliate fatte in passato da chi era convinto di portare l’industria pesante in una città che aveva vocazione agricola e turistica. Brindisi ha bisogno di migliorare, c’è ancora uno strascico  pesante lasciato dalla malavita organizzata e  c’è un passato da cui bisogna riscattarsi. Ci sono segnali di miglioramento, la situazione è cambiata rispetto agli anni difficili ma il retaggio è ancora presente e la città non si è ancora liberata completamente”.

Lucia Portolano

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