Licenziati 81 ex operai GSE, il Comitato:” Un disastro sociale”

BRINDISI- Licenziati 81 operai cassaintegrati ex GSE. ” Il disastro sociale ampiamente annunciato è stato compiuto da DCM srl e DAR srl, entrambe società nel perimetro del Gruppo DEMA spa, in danno di 81 famiglie brindisine attraverso” dice il Comitato.

“DCM srl ha spudoratamente notificato i licenziamenti ai lavoratori ex GSE- prosegue-Non è stato, quindi, rispettato l’impegno all’assunzione garantito individualmente per iscritto ad ognuno di loro dalla DAR srl e “ad oggi” resta impunita la simulazione di cessione di un ramo d’azienda inesistente (ma che al contrario nasconde la cessione dell’intero complesso aziendale): tanto al sol fine di consentire all’acquirente DAR di procedere alla riduzione di personale senza il vincolo normativo (L. n. 223/1991 in materia di licenziamento collettivo) del rispetto dei criteri oggettivi del personale da eventualmente licenziare”.

“Si sta compiendo sotto gli occhi di tutti la squallida operazione di smembramento della ex GSE Industria Aeronautica srl falcidiando circa la metà della platea storica dei 225 dipendenti- aggiungono-Va ribadito che l’azienda GSE ha rappresentato sul territorio brindisino per almeno due decenni un punto di riferimento per le aziende del settore aeronautico, adoperando forza lavoro di notevole esperienza e professionalità, accresciute nel corso degli anni”.

“Nell’ambito della procedura fallimentare che ha coinvolto proprio la GSE, quest’ultima veniva aggiudicata con ordinanza del Giudice Fallimentare del 27.12.17 ad un prezzo pari ad € 3.600.000,00 dall’unica società offerente, DCM S.r.l. (costituita solo poco prima, in data 18.12.2017, con capitale sociale di € 10.000,00 di cui venivano versati solo € 2.800,00)-spiegano-Contestualmente nasceva la DAR srl – con sede legale in Napoli alla via Partenope n. 5 (medesimo indirizzo della sede legale di DCM S.r.l., entrambe facenti parte del gruppo guidato da Dema S.p.A., con sede legale in Somma Vesuviana – Na – alla via S. Sossio n. 38) a cui si cedeva il ramo d’azienda produttivo e circa la metà del personale ex GSE, senza l’effettiva osservanza dei criteri normativamente imposti (anzianità di servizio, carichi di famiglia, specializzazione professionale) circa la scelta e selezione delle unità da trasferire.Ai dipendenti non trasferiti rimaneva la magra consolazione dell’impegno all’assunzione, ad oggi tuttavia rimasto lettera morta.

Nelle more gli stessi sono stati, dapprima, posti da DCM in cassaintegrazione guadagni straordinaria e ora licenziati.

I propositi (formali) che hanno condotto all’operazione di acquisizione del complesso aziendale ex GSE miravano alla salvaguardia del patrimonio aziendale, di cui i posti di lavoro costituivano parte integrante e sostanziale ma che, tuttavia a distanza di anni, purtroppo non si riscontra pur dovendo la detta operazione acquisitiva comportare la rinascita di un’attività produttiva a lungo fiorente.

Ed infatti, nel progetto DraGO, in riferimento alla struttura dell’operazione, veniva precisato che la DAR srl avrebbe attuato iniziative di efficientamento e ripristino della redditività delle commesse produttive in portafoglio con i clienti Strata, Leonardo e Boeing (tutti ereditati dalla GSE); avrebbe perseguito obiettivi di accrescimento di capacità e competenze delle risorse attraverso percorsi di formazione continua; si sarebbe impegnata irrevocabilmente a concedere un diritto di preferenza della durata di 24 mesi in favore di personale dipendente DCM, opportunamente riqualificato.

Nulla di tutto ciò si è verificato, con grave pregiudizio per i lavoratori ex GSE “parcheggiati” in DCM.

È evidente che sono stati inadempiuti tutti gli obblighi assunti nel gennaio 2018 con le OO.SS. ed individualmente con i lavoratori della DCM srl rispetto al passaggio in DAR srl dell’intera platea storica degli ex GSE srl; tutto questo percorso anomalo solleva dei forti sospetti sulla legittimità del disegno sottostante all’originaria acquisizione dell’azienda dal Fallimento GSE.

Purtroppo, gli sforzi profusi dalle Istituzioni Locali, Regionali e Nazionali, oltre che dalle Organizzazioni Sindacali, si sono rivelati non sufficientemente adeguati alla tutela di inviolabili e fondamentali diritti dei lavoratori.

A questo punto non resta altra strada che la “Guerra su ogni fronte”:

– quello giudiziario sia in sede civilistica (in proposito pende già un contenzioso dinanzi al Tribunale di Brindisi Sezione Lavoro ed a breve verranno impugnati i licenziamenti) ma, soprattutto, sarà necessario portare a conoscenza della PROCURA DELLA REPUBBLICA le eventuali nefandezze commesse da “registi ed attori di questa vicenda” fin dalla fase di cessione in sede fallimentare per poi proseguire nelle sedi istituzionali;

– quello sociale e mediatico attraverso azioni di protesta e di campagna informativa nei confronti di cittadinanza ed istituzioni evidenziando la totale assenza di pudore nell’anteporre la vile speculazione industriale e gli interessi economici alla dignità ed al futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.

Adesso o mai più si potrà davvero comprendere chi sarà al fianco dei lavoratori, tra le Personalità e Funzioni Pubbliche coinvolte, mostrando il coraggio di affrontare e risolvere le gravi problematiche denunciate”.

BrindisiOggi

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