Maltrattamenti in famiglia: giudice caccia di casa imprenditore

CAROVIGNO – Una brutta storia di maltrattamenti in famiglia è stata interrotta dagli agenti del commissariato di Ostuni, coordinati dal vicequestore aggiunto Francesco Angiuli. Sono 25 gli episodi di violenza scoperti negli ultimi 3 mesi ai danni di una donna di 37 anni di Carovigno: il carnefice, secondo le accuse, sarebbe suo marito, L.G. imprenditore incensurato di 43 anni. Le indagini che hanno permesso di verificare i fatti, portate avanti sotto la guida del sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro, hanno prodotto un campionario di nefandezze che l’uomo avrebbe inflitto alla coniuge, con cui ha anche 2 figli piccoli, che andrebbero dalla violenza verbale, peraltro registrata in una moltitudine di sms e conversazioni telefoniche, fino a quella fisica, con la donna costretta in più occasioni a dover ricorrere al soccorso dei sanitari per le medicazioni.

Il quadro restituito dai risultati dei 3 mesi di lavoro degli agenti ha permesso al gip Maurizio Saso di firmare un’ordinanza coercitiva che impedisce all’uomo di avvicinarsi alla sua abitazione e di venire a contatto con sua moglie e i suoi figli. L’uomo deve attenersi alle prescrizioni presenti nell’ordinanza, tra le quali c’è l’obbligo di rispettare una distanza minima di 300 metri dalla donna, altrimenti la misura coercitiva sarà tramutata in custodia in carcere. Il velo sulla storia è stato strappato dalla vittima che, 3 mesi addietro, si recò per la prima volta al commissariato di Ostuni dove raccontò le vessazioni che era costretta a subire dal marito pur non sporgendo formale denuncia. La vittima aveva solo avuto la forza di riferire all’ufficio denunce di non essere più in grado di reggere una situazione definita insostenibile. Solo qualche giorno dopo, convinta anche dagli operatori del centro antiviolenza di Brindisi, ove nel frattempo si era recata, la donna era tornata in commissariato per depositare una denuncia.

Si è trattato solo del primo atto, visto che a quella hanno fatto seguito ben altre dieci integrazioni, nell’ambito delle quali la malcapitata ha progressivamente reso noti circa 25 episodi caratterizzati da inaudite violenze, spesso subite tra le mura della loro casa, in presenza di estranei e, purtroppo, anche dei due figli minori. I racconti della donna sono stati raccolti dagli agenti nel commissariato di Ostuni, facendo attenzione a non rendere di dominio pubblico la sua presenza negli uffici.   Circa un mese fa, la vittima era stata letteralmente cacciata di casa dal marito che aveva fatto sostituire le serrature e liberato la casa dagli effetti personali della donna, buttandoli in strada e lasciando a lei e ai figli l’unica possibilità di recarsi a casa di sua madre.

L’imprenditore, invece, aveva accolto in  casa una donna straniera che la moglie, casualmente, introdottasi in casa approfittando dell’assenza dell’uomo e del fatto che lo stesso avesse dimenticato la chiave nella serratura, aveva sorpreso mentre dormiva nel letto coniugale. Purtroppo, proprio in quell’esatto istante, il marito l’aveva sorpresa andando su tutte le furie, afferrandola violentemente per il collo e per un braccio, rimettendola alla porta e inveendole contro in maniera più che violenta, ricoprendola di insulti.

Come sottolineato dal gip Saso nell’ordinanza, gli episodi ricostruiti dai poliziotti nel corso delle indagini hanno dimostrato come l’imprenditore la umiliava costantemente con epiteti come “merda, stronza, infame”, minacciava di ucciderla, di toglierle i bambini, la lasciava fuori dall’abitazione coniugale cambiando la serratura di ingresso e costringendola ad andare a dormire altrove con i figli,  commettendo tali fatti anche in presenza dei piccoli. Come effetto dell’ordinanza emessa dal gip Saso, la casa di famiglia è di nuovo in uso alla donna e ai suoi figli e, per evitare inopportuni blitz dell’imprenditore, è sorvegliata costantemente dagli uomini della Volante.

BrindisiOggi

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