Mari pieni di plastica e sulla riva a Punta Penne una tartaruga morta

BRINDISI – Una tartaruga è stata trovata morta sul litorale nord di Brindisi nei pressi di lido Risorgimento. Questa volta non si può raccontare la storia di un salvataggio da buste di plastica o reti, ma solo di alcuni bagnanti che in mezzo a cumuli di sporcizia hanno riconosciuto una testuggine ormai priva di vita.

È accaduto oggi, 2 giugno, che alcuni bagnanti, mentre passeggiavano per il litorale, si siano accorti della tartaruga ormai morta che giaceva sul bagnasciuga, probabilmente a causa dell’inquinamento marino, e per la quale ormai era troppo tardi intervenire.

I cumuli di rifiuti che ormai si è abituati a vedere sulle rive non sono altro che una minima parte di ciò che galleggia nei nostri mari. L’inquinamento marino principalmente è di origine terrestre, in particolare può essere causato da idrocarburi che alcune volte riversano grandi quantità di petrolio nelle acque, altra causa sono gli scarichi industriali che contengono una grande quantità di inquinanti e la loro composizione varia a secondo del tipo di processo produttivo. Molto spesso le sostanze tossiche che sono contenuti in questi scarichi risultano essere, quando sommati, una vera e propria bomba, facendo si che il danno complessivo risulti essere maggiore di quanto si potrebbe riuscire a prevedere.

Tutto questo mette in pericolo la fauna marina portando a scene come quella di oggi che rischiano di diventare un’abitudine. Il guscio della tartaruga che giaceva inerme sulle spiagge brindisine non fa che supportare la previsione della comunità scientifica che ha previsto un 2050 in cui gli oceani saranno abitati più da detriti di plastica e sostanze dannose che da animali.

Alberta Esposito

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