Marò. La Corte ha deciso: si passa a tribunale speciale

NEW DEHLI – La Corte suprema indiana ha deciso che i due marò pugliesi saranno giudicati da un tribunale speciale che sarà costituito a New Delhi in collaborazione col governo centrale. La decisione è scaturita dopo che è stato appurato che Kerala non ha giurisdizione sul caso perché avvenuto fuori dalle acque territoriali, ma lo Stato indiano sì. Grande è stata la soddisfazione della difesa di Latorre e Girone e dell’ambasciata italiana per questo primo passo.

La sentenza  ha stabilito che lo stato indiano del Kerala  ‘non aveva giurisdizione per intervenire nell’incidente che ha coinvolto i due marò, perchè lo stesso era avvenuto fuori dalle acque territoriali indiane’ ma che i due marò ‘non godevano di immunità sovrana’. La Corte Suprema indiana a New Delhi ha addotto questi ad argomenti principe delle motivazioni che hanno portato i giudici Altaas Kabir e J. Chalemeswar a disporre la costituzione di un tribunale speciale a New Delhi per riesaminare il caso.  Si ricorda, infatti, che Latorre e Girone svolgevano un’operazione antipirateria e il 15 febbraio 2012, nel momento del tragico incidente, erano per questo motivo a bordo della Enrica Lexie, battente bandiera italiana, tra i 22 e 65 chilometri dalla costa. Da qui la disputa fra i due Stati, italiano e indiano, per la giurisdizione.  E’ stato assodato che non si trovavano in acque territoriali di competenza dello Stato del Kerala, che si estendono a 12 miglia nautiche. Le imbarcazioni si sarebbero trovate dunque o nella zona contigua (24 miglia nautiche dalla costa – zona che non vanta giurisdizione penale dello Stato costiero ma solo economico finanziaria) o in acque internazionali. Vi è ora da stabilire se il processo per l’accusa di omicidio di due pescatori sarà di competenza giurisdizionale dello Stato centrale indiano (come hanno puntualizzato i giudici Altamas Kabir e J.Chelameswar) o dello Stato di nazionalità della nave su cui si trovavano i due.  Spetterà stabilirlo  al nuovo tribunale speciale che sarà creato a New Delhi e in seconda fase se riconoscerà quella indiana, entrerà nel merito del processo.

Ai marò che verranno trasferiti già in giornata a New Delhi è concessa libertà di movimento in tutta l’India. L’avvocato Arish Salve, che ha guidato il collegio dei legali della difesa ha detto – si legge in una nota dell’Ansa – di essere ‘molto soddisfatto per questa sentenza’ perché ‘elimina il problema del Kerala’. Soddisfatta anche la delegazione italiana fra l’altro presente nell’aula della Corte con l’ambasciatore Daniele Principe che ha valutato positivamente la sentenza. Anche un partecipante italiano si è dichiarato sollevato quanto meno dal fatto che  ‘Finalmente l’India ha deciso di fare chiarezza su questa vicenda’.

 Carmen Vesco

 

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