Massacrata di botte per debiti di droga, muore il giorno dopo: arrestati padre e figlio – Video

Documentario Norman Atlantic

CEGLIE MESSAPICA – Era stata aggredita e picchiata brutalmente per strada a pochi metri da casa sua, dopo un giorno morì in ospedale a Taranto, arrestati oggi due uomini ritenuti i responsabili della morte di Sonia Nacci, 43enne di Ceglie Messapica.

Questa mattina i carabinieri della Compagnia di San Vito hanno hanno arrestato  Giovanni 40 anni, e Cristian (20 anni) Vacca, rispettivamente padre e figlio accusati di omicidio aggravato in concorso. L’aggressione era avvenuta per strada la sera del 21 dicembre 2020, la donna fu trovata agonizzante dal figlio 15enne. Prima fu portata all’ospedale di Francavilla Fontana dove fu sottoposta ad un intervento alla milza, poi fu trasferita all’ospedale di Taranto dove morì il 22 dicembre. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche ma anche testimonianze, la donna si sarebbe recata a casa dei due per chiedere una dose di sostanza stupefacente, questi l’avrebbero negata a causa dei debiti pregressi che la 43enne avrebbe avuto nei loro confronti. Da qui la brutale aggressione. Sonia Nacci è stata colpita con una mazzetta da muratore, le è stata rotta la milza. Percosse che l’hanno portato alla sua morte. La casa dei Vacca si trova a poche centinaia di metri dalla sua abitazione nel centro storico di Ceglie Messapica. Erano circa le 2,30 quando il figlio di Sonia Nacci ha chiamato il 118,  la donna è riuscita a riferire al medico di aver subìto un’aggressione fisica, in strada, da parte di alcuni soggetti sconosciuti. Poi si è scoperto che invece conosceva bene i suoi aguzzini.

Dalle indagini emerge  infatti che Sonia Nacci la sera del 21 dicembre ha avuto una lite telefonica con la moglie di Giovanni Vacca e si è diretta a piedi presso la loro abitazione, nella speranza di ottenere comunque altre dosi. Una volta giunta presso l’abitazione dei Vacca, sarebbe scaturita una lite tra le donne, alla quale si sarebbero poi uniti gli indagati.

Da questo, la volontà di “darle una lezione” da parte di padre e figlio, che l’hanno bloccata da dietro e poi picchiata con una “mazzetta” in ferro utilizzata da Giovanni Vacca per alcuni lavori di ristrutturazione che lo stesso stava effettuando presso un’abitazione ubicata di fronte. L’hanno colpita con calci e pugni così violenti e tutti diretti al fianco sinistro tanto da cagionare lesioni mortali.

1 Commento

  1. Mi chiedo ma cosa accade nella mente di chi picchia un altro essere umano. Cosa accade nella mente di chi prende a calci un’altra essere umano. Cosa accade a chi prende a martellate una persona inerme. Possibile che cose di questo genere possano accadere in una nazione civili nel 2021? Ma davvero non si da nessun valore ad una persona al punto da considerarla una “oggetto” da prendere a calci e pugni come un sacco? Dobbiamo riflettere tutti.

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