Ministro della Difesa sui tagli all’arsenale: “Capisco ma non ci sono risorse”

BRINDISI- Il ministro della difesa Roberta Pinotti a Brindisi. Questa mattina visita istituzionale alla Brigata San Marco presso il castello Svevo. Un incontro troppo breve per esporre le difficoltà ed il peso che i  tagli e la spending rewieu hanno avuto sull’arsenale di Brindisi. Ci hanno provato i lavoratori impiegati nelle pulizie che negli ultimi mesi hanno visto ridursi drasticamente  le loro ore di lavoro. Accompagnati dal rappresentante sindacale dei Cobas, Roberto Aprile, hanno protestato davanti ai cancelli in via Dei Mille.arsenale5

Il ministro ha dapprima partecipato alla cerimonia istituzionale, poi prima di lasciare il castello ha ricevuto una delegazione di operai. Un confronto privato, molto breve, durante il quale la Pinotti si è detta dispiaciuta della situazione ma che le attuali risorse non consentono un incremento degli orari di lavoro. “Capisco il problema- avrebbe detto al rappresentante dei Cobas- ma al momento si può fare ben poco”.arsenale2

Avrebbero voluto parlare della dismissione delle aree  militari anche il sindaco di Brindisi , Mimmo Consales,  e l’assessore comunale all’urbanistica, Lino Luperti. “Eravamo pronti a discuterne già stamattina – ha affermato Consales  – ma non c’erano le condizioni per farlo nei tempi ristrettissimi della sua visita. Saremo convocati nei prossimi giorni a Roma per risolvere una volta per tutte il problema. Noi abbiamo profondo rispetto delle esigenze delle forze armate nel territorio di Brindisi e vogliamo che non si dissolva il loro rapporto con la città. Ma non è immaginabile che continuino a rimanere recintate aree non più utilizzate da decenni e che noi vogliamo mettere a disposizione dei cittadini”.Pinotti

Il ministro Pinotti non ha voluto incontrare la stampa e si è defilata proseguendo il suo tour nella provincia brindisina  ma prima di andare via ai ragazzi del Reggimento San Marco presenti ha detto che “l’attenzione dl paese è rivolta ai loro commilitoni detenuti in India, i fucilieri Girone e Latorre e che non accetterà mai che vengano processati lì”.

Lu. Pez.

 

 

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