Nera come la pece, ecco la sabbia per la spiaggia di Cala Materdomini

BRINDISI- (Da Il7 Magazine )Spiaggia di Cala Materdomini, la buona notizia è che il 21 giugno aprirà il primo lido pubblico sulla costa brindisina, quella meno buona è che l’arenile avrà un aspetto decisamente diverso da quello a cui  eravamo abituati. Scura, granulosa e particolarmente corposa tanto da ricordare la spiagge vulcaniche, l’arenile di Cala Materdomini sarà proprio così. In contrasto a quello che è il paesaggio naturale, chiaro con acque cristalline. Il primo lido pubblico brindisino avrà un aspetto decisamente differente dal resto della costa. Eppure la sabbia utilizzata per il ripascimento della spiaggia è esattamente quella voluta ed autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dall’ISPRA e dall’ ARPA Puglia. Si tratta di sabbia silicea, comunemente chiamata e conosciuta anche come “spiaggia di fiume”. La sabbia lavata di matrice silicea ha un’elevata percentuale di quarzo, con una particolare granulometria e un’eccezionale resistenza all’abrasione ed agli agenti atmosferici. Le caratteristiche chimiche e biologiche rendono questo materiale idoneo alla ricostruzione di arenili ed al ripascimento delle spiagge mentre la curva granulometrica garantisce la stabilità anche a contatto con l’acqua marina. L’analisi dei composti organo- alogenati dimostrano inoltre totale assenza di composti inquinanti che associata all’assenza di metalli rendono la sabbia idonea alla realizzazione di filtri per la potabilizzazione dell’acqua. Questo tipo di sabbia proprio qualche tempo fa è stato utilizzato per uno stabilimento nei pressi di Fasano. In particolare quella utilizzata per il litorale brindisino arriva da una cava di sabbia silicea di Ginosa Marina, la ditta che la gestisce è la Sarim. Stando quindi alle “Linee guida per la difesa dei litorali”, formulate dal Tavolo nazionale sull’erosione costiera costituito presso il Ministero dell’ambiente e coordinato da Ispra, che forniscono indicazioni sul metodo da utilizzare per determinare il colore e suggeriscono dei limiti entro i quali accettare un sedimento per il ripascimento, questa tipologia di sabbia, la sabbia silicea è l’ideale per il nostro litorale. Quanto poi sarà apprezzata dai bagnanti, per quello bisognerà aspettare il 21 giugno quando, secondo cronoprogramma, il Comune finalmente aprirà i battenti del lido pubblico. Una cosa è certa: un litorale così scuro sarà di grande impatto visivo e non solo per chi magari vorrà stendersi a prendere il sole ma anche per chi vorrà fare il bagno perché si sa la sabbia inevitabilmente finirà anche nel mare, come già sta accadendo, ed il colore del fondale non sarà certo quello cristallino al quale eravamo abituati. Quello che sino ad ora poteva sembrare un piccolo paradiso terrestre potrebbe cambiare presto aspetto.  Nel frattempo la ditta che si sta svolgendo i lavori, la Carparelli, ha già cominciato il ripascimento della spiaggia. La sabbia è stata consegnata qualche giorno fa. Impossibile non notare i cumuli scuri che svettano sul litorale. Ora gli operai si stanno occupando di ripulire la sabbia dalle rocce e poi la compatteranno lungo tutta la striscia di litorale interessata dal ripascimento. A questo proposito il Comune di Brindisi avrebbe voluto utilizzare la sabbia del fondale antistante l’arenile, visto che si tratta di una distesa di sabbia lunga chilometri ma il Ministero dell’Ambiente ha dato parere contrario.  Tre anni fa, infatti, i lavori sono stati sospesi proprio per permettere le attività di caratterizzazione dei sedimenti della spiaggia emersa e sommersa, nonché quelle di verifica della compatibilità dei sedimenti provenienti da cava terrestre da utilizzare, in conformità alle prescrizioni vigenti per Brindisi, sito di bonifica di interesse nazionale. Le attività, già previste in fase di progetto e richiamate nel capitolato speciale d’ appalto erano a carico della ditta appaltatrice dei lavori alla quale spettava la scelta della cava terrestre che doveva fornire il materiale da utilizzare per il ripascimento. La ditta appaltatrice così, tempestivamente,  trasmise la documentazione relativa alla cava prescelta al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, all’ISPRA e ARPA Puglia. L’ISPRA però  ha chiese  ulteriori approfondimenti circa il materiale da utilizzare per il ripascimento. Nel frattempo furono effettuate tutte le lavorazioni relative alla bonifica dell’area, alla demolizione dei manufatti presenti, alla risagomatura e messa in sicurezza della falesia, alla posa in opera di massi al piede della falesia e alla realizzazione di una porzione di scogliera artificiale lungo la zona sud dell’arenile, il tutto in conformità al progetto esecutivo. Sin a quando non è arrivata la decisione finale , quella di utilizzare la sabbia silicea. Una volta sistemata la sabbia e compattata si potrà passare alla fase successiva, ossia la realizzazione di alcuni manufatti, dello steccato e delle passerelle. Ben poca cosa rispetto al progetto originale che prevedeva tra le altre cose una zattera galleggiante per i tuffi, cocktail bar, punto ristoro e persino un prato verde con il solarium. Tutto questo non ci sarà perché il Comune di Brindisi non ha fondi a sufficienza per completare il progetto originale. Al termine di una lunga controversia con la ditta titolare dell’appalto il Comune è stato costretto ad eliminare più di qualche elemento dal progetto originale per adeguarsi ai costi che nel frattempo erano lievitati. In ogni caso il Comune ha assicurato che la ditta consegnerà la spiaggia entro i primi giorni di giugno, ovviamente sarà effettuato un collaudo, dopo di ché la stagione balneare potrà partire. La data prevista è il 21 giugno, solo allora scopriremo cosa ne pensano i brindisini.

Lucia Pezzuto per Il7Magazine

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