No al mega eolico offshore tra le marine, Mariano e Musio ai partiti: “Uscite allo scoperto”

SAN PIETRO VERNOTICO- Un mega parco eolico off shore tra Campo di Mare e Casalabate, l’onorevole del Pd Elisa Mariano con l’esponente del suo partito Ernesto Musio si schierano contro il progetto, annunciano che  presenteranno delle osservazioni e nello stesso tempo  chiedono alle forze politiche di uscire allo scoperto su questo argomento

Riceviamo e pubblichiamo integralmente l’intervento congiunto a firma di Mariano e Musio.

“Dopo cinque anni ci riprovano! Avanzeremo, nei prossimi giorni, presso il Ministero dell’Ambiente, Osservazioni formali al Progetto della T.G.Energie Rinnovabili S.r.l., con il quale si intende costruire una vera e propria “foresta rotante” di 48 pale eoliche alte 84 metri davanti alle marine di Campo di Mare e di Torre San Gennaro; tali “osservazioni” saranno avanzate anche per l’analogo progetto di Trevy Energy, precedentemente presentato, che coinvolge un tratto marino che si estende da Cerano a Casalabate.

Invitiamo le forze politiche locali ad uscire dal silenzio e ad assumere una posizione pubblica e chiara sui due progetti eolici offshore.

Ciò perché qualunque iniziativa che aggravi il carico energetico sopportabile da San Pietro Vernotico e Torchiarolo non può prescindere dal contesto particolare di area a rischio di crisi ambientale della quale le due cittadine fanno parte.

Ovviamente non siamo assolutamente contrari all’energia prodotta dal vento, dal sole  e da tutte le energie pulite e rinnovabili.

Ma sosteniamo pure che questo territorio non solo è da disinquinare ma anche, nello stesso tempo, da alleggerire dall’enorme, insopportabile carico energetico che già subisce, pari al 75-80% del fabbisogno regionale, e di cospicua parte di quello nazionale.

Pertanto, qualunque iniziativa che riguardi un settore come quello energetico, qui così “sensibile”, non può non prevedere che, per ogni tonnellata di energia pulita venga tolta analoga quantità di energia inquinante e clima alterante, se non si vuole che al danno del carbone si subisca pure la beffa di una aggiunta di altre fonti energetiche, che portano a un accumulo energetico, in un ristrettissimo territorio, che forse non ha eguali in Europa, se si sommano 2640 Mw di Cerano, 1280Mw di Costa Morena, 1170Mw di Enipower, ciclo combinato, centrali a biomasse, centrali fotovoltaiche il cui silicio sta invadendo le campagne e consumando vaste porzioni di suolo agricolo, pale eoliche on-shore.

Avanzeremo perciò una serie di “osservazioni”, simili a quelle già prodotte cinque anni fa dalla comunità sanpietrana, attraverso il suo comitato di cittadinanza attiva, ai due progetti di parco eolico off-shore allora, come oggi, in campo (T.G.Energie Rinnovabili e Trevi Energy S.p.a.): a cominciare dal fatto che tali parchi, comprese le opere a terra, ricadono in aree protette e di importanza comunitaria a mare, che gran parte del litorale indicato è da decenni alla ricerca di un nuovo equilibrio, soggetto com’è a fenomeni di erosione, acuiti dalla Centrale di Cerano, costato ingenti risorse pubbliche tra interventi a terra, pennelli, ripascimenti, rilancio turistico della zona. L’inquinamento acustico e visivo che ne deriverebbero, oltre alle conseguenze sulla fauna migratoria, sulle attività di pesca, sulla posidonia, sui pregevoli cordoni dunarii e le retrostanti zone umide…a causa di parchi eolici posti  a circa poco più di tre miglia dalla costa, non crediamo facciano gli interessi ambientali, turistici, sociali ed economici del territorio.

E’ pur vero che tali impianti cominciano a diffondersi nei Paesi del Nord, ma non certamente in zone turistiche, e comunque lontani dalle coste non meno di 20 km.

Del resto l’Enel, che pure anni fa ha fatto una mappatura delle zone marine pugliesi nelle quali potrebbero insistere parchi eolici per la loro particolare ventosità, ha coerentemente escluso Cerano e zone limitrofe, ritenendole inidonee, in quanto sarebbero situati troppo vicini alla costa e a troppo bassa profondità….e, osiamo pensare, per qualche rimorso verso questa terra”.

 BrindisiOggi

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