Norma sui contratti, l’Ordine degli Architetti chiede la diversificazione dei ruoli

BRINDISI- Cambia la norma in materia di contratti, l’Ordine  degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Brindisi apre una serie di riflessioni.

 Il disegno di legge delega (n. 1678/3194)  per la redazione del nuovo codice dei contratti,  contiene importanti elementi di novità: la notevole riduzione del criterio di affidamento con il massimo ribasso; la riserva della progettazione ai  liberi professionisti e del processo di verifica ai pubblici dipendenti; la promozione del concorso quale migliore strumento per l’affidamento della progettazione;  la necessità del miglioramento delle condizioni d’accesso al mercato per i giovani (ma non solo) professionisti, senza i precedenti vincoli di fatturato.

 La prima fase del processo di revisione del quadro normativo sui lavori pubblici sta per concludersi.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) aveva già ribadito l’obbligo, per le stazioni appaltanti: del calcolo dell’importo posto a base di gara per gli affidamenti di servizi dei ingegneria e di architettura; della priorità della riduzione dei ribassi; della apertura del mercato; del criterio qualitativo, piuttosto che di quelli tecnico-organizzativi o economici,  nei concorsi di progettazione e di idee.

L’Ordine ritiene che queste modifiche e quelle proposte, fra cui quella di costituire un Fondo finanziato dalla Cassa depositi e prestiti o in seno alla TASI o altre tasse comunali, quali strumenti appositi di rotazione per finanziare la progettazione, in uno con la richiesta che si acceda ai finanziamenti con il solo progetto preliminare, possano concretamente contribuire a costruire un parco-progetti in cui si privilegino i caratteri qualitativi, di sostenibilità e di realizzabilità, utilizzando la formula delle procedure concorsuali.

Il nuovo processo , secondo l’Ordine , deve vedere, con una chiara differenziazione di ruoli, sinergicamente, da una parte le attività di progettazione e direzione dei lavori affidate ai liberi professionisti e, dall’altra, quelle di programmazione e verifica affidate ai pubblici dipendenti.

L’Ordine ritiene che si tratti di un interesse generale, perché l’unico per conseguire:

– interventi di trasformazione o riqualificazione urbane non più estranei a logiche più generali di idea di città e di sviluppo cui si vuole tendere;

– progetti non più caratterizzati da consistenti importi dei lavori, ma privi di connotazioni di sostenibilità sia ambientale che economica, spesso incompiuti o oggetto di ricorsi;

– costruzione di un parco-progetti cui attingere per il conseguimento di finanziamenti europei e nazionali.

BrindisiOggi

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