Norman Atlantic: ‘falsificazione dei documenti di bordo’, presentato esposto

BRINDISI – Gli avvocati del pool ‘Giustizia per la Concordia’ ‘stanno presentando alla procura di Bari, per conto di un gruppo di superstiti del traghetto Norman Atlantic, una serie di denunce ai sensi dell’articolo 432 del codice penale (attentati alla sicurezza nei trasporti) per falsificazione dei documenti di bordo’ ed hanno chiesto alla stessa procura di sottoporre a ‘sequestro immediato tutti i beni in Italia della società greca Anek Lines e della compagnia armatrice Visemar, anche a garanzia dei futuri risarcimenti in favore dei passeggeri’. E’ quanto riportato dall’Ansa. Intanto, si è svolto stamani l’incontro tra i magistrati della Procura di Bari e quella di Brindisi per fare il punto della situazione sulle indagini.

Secondo gli avvocati Cesare Bulgheroni, Alessandra Guarini e Massimiliano Gabrielli – già attivi nel processo della Costa Concordia a tutela dei naufraghi – la “falsificazione dei documenti di bordo, per motivi di risparmio sui costi” sarebbe “alla base del motivo per il quale a distanza di ben 11 giorni dall’incendio del traghetto Norman Atlantic ancora non si riesce ad avere una lista passeggeri definitiva, impedendo di conoscere l’esatto numero di dispersi tra i passeggeri, oltre ai clandestini”.

soccorso norman atlantic  (5)
Alcuni dei naufraghi

Inoltre, i legali specificano che ‘con il decreto 13.06.1986 del Ministero della Sanità è fatto obbligo a tutte le navi da crociera e navi traghetto abilitate al trasporto di 500 o più passeggeri, di assicurare la presenza di un medico a bordo. In base ad una circolare del Ministero dei Trasporti (14.07.2011), esiste però una possibile deroga nel caso in cui si imbarchino fino a 499 persone, con un notevole risparmio economico per la compagnia di navigazione’.

“Questo il possibile motivo – sostengono sempre gli avvocati – per cui la lista passeggeri del traghetto andato in fiamme sarebbe proprio di 499 persone ed i conti delle presenze a bordo non tornano”: per tale ragione gli avvocati hanno deciso di procedere con una denuncia alla procura di Bari.

Le procure di Bari e Brindisi, invece, sono d’accordo nel ritenere che è la magistratura del capoluogo pugliese competente ad indagare sul naufragio del traghetto Norman Atlantic, verificatosi il 28 dicembre scorso al largo delle coste albanesi. L’incontro si è svolto stamani a Brindisi. È servito – a quanto è dato sapere – sia per fare il punto sulle indagini sia per confrontarsi sulle questioni procedurali in base alle quali la procura di Bari ritiene di dover respingere la richiesta della difesa di alcuni indagati di trasferire la competenza dell’indagine ai pm di Brindisi.

All’incontro hanno partecipato il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, i due sostituti titolari dell’indagine, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, e il procuratore aggiunto di Brindisi Nicolangelo Ghizzardi. In sostanza, i pm baresi ritengono di essere competenti perchè la nave è iscritta al Compartimento marittimo di Bari; la difesa ritiene invece che sia la procura brindisina a dover indagare perchè a Brindisi si è verificato il più massiccio sbarco di naufraghi.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Deve intervenire la procura di Bari in quanto la nave è iscritta al compartimento di quella città?
    Meno male che non è iscritta al compartimento di Honolulu.
    Lecce è la Procura di frontiera rispetto al sito del naufragio; Brindisi quella marittima e di intervento più vicina.
    Ambarabà ciccì cocò…

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