Nozze gay, in provincia di Brindisi due sindaci su tre dicono sì

BRINDISI – Nozze gay sì, nozze gay no. Il dubbio, e poi la scelta se trascriverle o meno, arriva anche in provincia di Brindisi. Noi abbiamo chiesto ai sindaci di Brindisi, Mimmo Consales (Pd), Francavilla Fontana, Maurizio Bruno (Pd) e Ostuni, Gianfranco Coppola (indipendente/ centrodestra), cosa risponderebbero se alla loro porta, domani, bussasse una coppia di persone dello stesso sesso per chiedere di celebrare il proprio matrimonio. Consales e Bruno hanno risposto  sì mentre Coppola ha detto no.

nozze gay marino
Ignazio Marino

I giornali nazionali ne parlano da settimane. La decisione del sindaco di Roma, Ignazio Marino (Pd) di trascrivere in due giorni 16 matrimoni gay, ha creato polemiche e dibattiti. I partiti politici si sono anche divisi sull’argomento. Marino non ha seguito la linea del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano (Ncd), e ha celebrato le nozze gay nella capitale inserendo, così nel registro capitolino 16 coppie che si sono già sposate all’estero.

MIMMO CONSALES
Mimmo Consales

“Sono favorevole alle nozze gay – ha dichiarato a BrindisiOggi.it il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales – sono però contrario ai gesti eclatanti che a parer mio non servono a nulla. Il mio potere, le mie capacità vorrei però riservarle a fare pressione al Governo nazionale per risolvere il problema che purtroppo esiste nel nostro Paese. Bisognerebbe prima far passare la legge e poi potremo tutti agire serenamente. Tuttavia se domani dovesse presentarsi qualcuno da me io non mi tirerei indietro, ribadisco comunque che bisognerebbe risolvere il problema a livello legislativo”.

Matrimoni tra persone dello stesso sesso a parte, al Comune di Brindisi non esiste ancora il registro sulle unioni civili. Due anni fa si aprì il dibattito successivamente chiuso con il ritiro della delibera ancor prima di discuterlo in Consiglio.

L’attuale legge italiana sulle unioni civili non consente le trascrizioni per le nozze gay. Così come ha già più volte detto Alfano in queste ore:“La firma di un sindaco, come Marino in questo caso, non può sostituire la legge”.

In Germania, per esempio, la legge sulle unioni civili che abbraccia anche le coppie dello stesso sesso è in vigore ormai dal 2001. La trascrizione in Italia dei matrimoni contratti all’estero da persone dello stesso sesso operata dai sindaci, potrebbe essere visto come un semplicissimo nonché elementare principio di civiltà.

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Maurizio Bruno

Ha risposto favorevolmente alla nostra domanda anche il sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno (Pd). “Mi comporterei assolutamente come Ignazio Marino – ha sottolineato in maniera secca e decisa il primo cittadino Bruno nonché neo presidente della Provincia di Brindisi – Sono contrario a ciò che sostiene Alfano e quindi accetterei di trascrivere le nozze gay anche nella mia città. Però c’è anche da dire che fino a quando non si apporrà una modifica alla legge il nostro sforzo servirà a poco. Tutti dovremmo lavorare prima a questo. Resto ancora un po’ dubbioso  sull’adozione di figli da coppie omosessuali”.

Sembrerebbe convinto di modificare la legge sulle unioni civili anche il premier italiano, Matteo Renzi, che ieri in una intervista ha dichiarato: “La legge alla tedesca è un buon punto di mediazione e consente di avere alle coppie dello stesso sesso i diritti civili”.

Secondo Renzi si dovrebbe seguire il modello tedesco (Eingetragene Lebensgemeinshaft) ovvero che le coppie omosessuali potranno iscriversi in un apposito registro dedicato ai ‘matrimoni’ tra persone dello stesso sesso per usufruire, così, degli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali sposate.

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Gianfranco Coppola

Sui tre sindaci, intervistati, l’unico a dichiararsi contrario alle nozze gay è stato il primo cittadino di Ostuni, Gianfranco Coppola. “Giuridicamente è un qualcosa che non si può fare e quindi devo dirmi contrario alle nozze gay. Se qualcuno dovesse venire da me non trascriverei il matrimonio perché la legge non me lo consente. La firma non troverebbe nessun fondamento giuridico. Potrei dire anche  sì, ma poi sarebbe annullata su ricorso di qualcuno e non credo quindi che valga nulla. C’è una potestà prefettizia sull’argomento che non permette a noi sindaci di decidere”.

Insomma se due persone dello stesso sesso si amano e volessero convolare a nozze come quelle etero, ancora oggi, in Italia non potrebbero poiché non esiste ancora una legge che regolarizza le unioni civili. Ma l’amore ha davvero un sesso? Tutte le persone, uomini e donne, hanno gli stessi diritti e  doveri o no?

Maristella De Michele

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