Nuova Scu: condanne per 135 anni di carcere

BRINDISI- Furono arrestati il 29 settembre 2010,  ritenuti i nuovi esponenti della sacra corona unita, oggi arrivano  le condanne per  dieci imputati dell’operazione Calipso accusati di estorsione e di associazione a delinquere. In questa operazione finì in manette anche Ercole Penna, poi diventato collaboratore di giustizia e fonte ritenuta attendibile dai magistrati. Mentre Daniele Vicientino, ritenuto uno dei capi, fu catturato dopo sei mesi di latitanza.

Centotrentacinque anni di carcere,  dura sentenza  dopo le richieste del pm Alberto Santacatterina. La condanna più pesante a Daniele Vicientino, 24 anni di carcere, 3 anni di libertà vigilata a pena espiata, a fronte dei 26 chiesti dal pm Alberto Santacatterina. Vicientino 38 enne di Mesagne è ritenuto uno dei capi della nuova Scu.

Giovanni Vicientino, 60 anni, mesagnese, 14 anni di reclusione (18 anni la richiesta del pm); Angelo Cavallo, 40 anni, mesagnese 14 anni (16 anni chiesti dal pm); lo stesso per Gennaro Solito, 59 anni, di Ceglie Messapica (16 anni la richiesta);  13 anni per Albino Prudentino, 61 anni, ostunese a fronte di 16 anni richiesti dalla pubblica accusa, Nicola Nigro, 38 anni, di Ceglie 12 anni e 6 mesi di reclusione (14 anni la richiesta); Tiziano Maggio, 35 anni, mesagnese 13 anni a fronte dei 14 chiesti, Tobia Parisi, 32 anni, mesagnese 13  anni di carcere (14 anni richiesti); Maurizio Vicientino, 38 anni, mesagnese, 7 anni di carcere (10 anni la richiesta);

Bruno Bembi, 50 anni, di Oria: un anno e 6  mesi (12 anni chiesti dal pm), pena accumulata ad altre tre sentenze.

Per tutti gli imputati tre anni di libertà vigilata a pena espiata.

Ercole Penna contro queste accuse aveva scelto il rito abbreviato, cavandosela con 8 anni di carcere.

La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto da Valerio Fracassi, giudici a  latere Stefania De Angelis e Vittorio Testi.
Tutti gli imputati sono stati condannati al risarcimento del danno nei confronti delle parti civili, Associazione antiracket, Comune di Mesagne e avvocatura dello Stato. Tutti sono stati condannati  per  partecipazione all’associazione mafiosa Sacra corona unita per conto della quale avrebbero commesso le estorsioni. E’  stata invece esclusa l’aggravante per reati di droga.

Lu.Po.

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