Ombrelloni e lettini lasciati in spiaggia durante la notte: sequestri a Torre Canne e Costa Merlata

BRINDISI – Attrezzature balneari lettini, ombrelloni e sedie sdraio lasciate durante le ore notturne: è questo il materiale sequestrato, lasciato incustodito sulla spiaggia libera di Torre Canne del comune di Fasano e Costa Merlata del comune di Ostuni. Sulle spiagge della provincia di Brindisi, l’attività è stata coordinata dal capitano di vascello Salvatore Minervino omandante della Capitaneria di Porto di Brindisi. L’accusa è occupazione abusiva di area demaniale, infatti, come previsto dall’Ordinanza Balneare della Regione Puglia, non è consentito lasciare materiale sul litorale al fine di occupare lo spazio per il giorno successivo.

Continuano, i controlli riguardante la “Prevenzione e contrasto dell’abusivismo commerciale sulle spiagge e della contraffazione” – “Spiagge sicure-Estate 2018”. Con pattuglie composte da militari della Capitaneria di Porto di Brindisi, militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Savelletri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia locale dei comuni di Fasano e Ostuni. In particolare sulle spiagge del comune di Fasano, sono stati sanzionati 3 venditori ambulanti con relativo sequestro di merce varie.

La norma, prevede che, sulle aree demaniali marittime della costa pugliese è vietato “lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, lettini, sedie sdraio, tende o altre attrezzature”; il tratto di spiaggia non in concessione, deve essere lasciato alla libera fruizione dei cittadini, che possono usufruirne durante le ore giornaliere. Qualsiasi arredamento può occupare lo spazio solo dall’alba al tramonto, vietando di lasciarlo durante la notte per evitare l’occupazione prolungata del tratto e la successiva fruizione, il giorno successivo, da parte di un’utenza diversa da quella presente nelle ore passate.

L’abitudine di alcuni bagnanti di appropriarsi indebitamente di uno spazio di arenile per fini personali, era già stata segnalata nelle scorse settimane da alcuni turisti. Una vera e propria battaglia all’ombrellone selvaggio per reprimere una violazione frutto di un malcostume fin troppo diffuso. Chi volesse recuperare le attrezzature dovrà recarsi presso gli Uffici della Capitaneria di Porto di Brindisi. Prima però, naturalmente dovrà pagare una sanzione amministrativa prevista dal Codice della navigazione, che prevede una sanzione amministrativa di 200 euro.

Oltre 5 mila controlli, per quasi 170 mila euro di sanzioni amministrative e 385 illeciti riscontrati, 12 mila attrezzature balneari sequestrate, per un totale di circa 250 mila metri quadri di spiagge libere restituite alla pubblica e gratuita fruizione dei cittadini. Sono solo alcuni dei numeri dell’operazione di polizia giudiziaria “Spiagge libere” condotta dagli uomini e le donne della Guardia Costiera, appena conclusa, iniziata nell’ultima settimana di luglio, sulle spiagge libere di tutto il territorio nazionale, per prevenire e contrastare l’occupazione abusiva di tratti destinati all’uso pubblico da parte di soggetti che, senza averne titolo, ne hanno fatto un uso personale, trasformandole di fatto in spiagge o cale “private”, o per fini di lucro, utilizzandoli come stabilimenti balneari abusivi.

Il comandante Minervino, infine, nell’assicurare che i controlli continueranno incessantemente per il resto della stagione estiva, sensibilizza tutti gli operatori del settore turistico balneare e i fruitori del mare a porre attenzione sul rispetto delle norme previste dalle ordinanze balneari della Regione Puglia e della Capitaneria di Porto di Brindisi, con particolare attenzione alla sicurezza della balneazione e alla salvaguardia della vita umana in mare. “Per informazioni il personale della capitaneria di porto è sempre disponibile al numero 0831521022 mentre in caso di emergenza è necessario contattare il numero ‘blu’ per le emergenze in mare 1530 attivo 24 ore su 24″.

BrindisiOggi

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