Omicidi SCU, tornano in carcere Argentieri ed Epicoco

BRINDISI- Il Riesame li aveva scarcerati ma la Direzione distrettuale antimafia di Lecce ha chiesto al gip un nuovo ordine di carcerazione. Francesco Argentieri, 40 anni di Mesagne, ed Antonio Epicoco, 40 anni di Brindisi, considerati personaggi di spicco della SCU, finiscono nuovamente dietro le sbarre.

Argentieri, detto “Francescone” o “Mago”,  accusato dell’ omicidio di Antonio Molfetta avvenuto tra il 29 maggio 1998, data della scomparsa, e l’8 ottobre 1998, data del ritrovamento del cadavere, commesso poiché la vittima era ritenuta confidente delle forze dell’ordine, ha ricevuto il provvedimento nel carcere di Rossano dove è  detenuto per altri reati.

Antonio Epicoco, accusato dell’omicidio di Lippolis Nicolai, in Bar (Montenegro) tra il dicembre 1999 e il settembre 2000, commesso poiché la vittima aveva avviato un’attività di spaccio di stupefacenti in proprio, contravvenendo alle regole dell’organizzazione, era in stato in libertà.

Il provvedimento, eseguito dalla  Squadra Mobile della Questura e i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi,  è stato emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale DDA, nell’ambito della operazione denominata “Zero” che nell’ottobre 2013, aveva visto polizia e carabinieri eseguire 18 ordinanze nei confronti altrettanti indagati (tra i quali già figuravano Argentieri ed Epicoco), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, nonché di plurimi omicidi e tentati omicidi aggravati dal metodo e dalle finalità mafiosi. Importante  fu il lavoro della Procura di Brindisi, con il pm applicato alla Dda Valeria Farina Valaori.

Le indagini, che sono state condotte dal Ros Carabinieri, Nucleo Investigativo di Brindisi, Squadra Mobile della Questura di Brindisi e dal Commissariato di Mesagne, sono state incentrate sui principali sodalizi storici della frangia brindisina della Sacra Corona Unita, le cui fazioni operanti a Brindisi e nelle città della provincia (per ciascuna delle quali esisteva un referente dell’organizzazione) erano capeggiate da Francesco Campana e dalla Famiglia Buccarella (Clan Buccarella Campana con epicentro a Brindisi e Tuturano), da Antonio Vitale, Massimo Pasimeni, Ercole Penna e Daniele Vicientino (Clan dei Mesagnesi con epicentro a Mesagne) e dalla famiglia Bruno (Clan Bruno con epicentro a Torre Santa Susanna), sono state avviate nel 2012 e hanno consentito di ricostruire, anche sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, i moventi, gli autori ed i mandanti di 4 omicidi e 6 tentati omicidi, commessi, tra il 1997 ed il 2010, in Provincia di Brindisi ed in Montenegro, principalmente per contrasti sorti tra le diverse fazioni della S.C.U. operanti nella provincia brindisina.

 BrindisiOggi

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