Omicidio Greco e Marino, si aggrava la posizione dei due arrestati

LECCE- Nuova svolta nelle indagini per il duplice omicidio di Luca Greco e Massimiliano Marino, 38enne e 34enne rispettivamente di Campi Salentina e San Donaci, scomparsi nel marzo scorso e ritrovati cadavere il 10 maggio in un pozzo nella campagna del comune leccese. Si aggrava, infatti, la posizione di Franz Occhineri, 34 anni, di San Pietro Vernotico e di Francesco Cippone, di 36 da Campi Salentina, già in un primo momento accusati di concorso in soppressione di cadavere e favoreggiamento. Per loro, ora, i carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce, coordinati dal capitano Biagio Marro, hanno fatto scattare le manette ai polsi per omicidio in concorso con Mino Perrino, 38enne di Campi Salentina, reo confesso del delitto e già detenuto nel carcere di Lecce. 

Dalle indagini condotte dai militari dell’Arma in questi mesi, infatti, sarebbe emerso per i due un ruolo più centrale nella vicenda. Occhineri e Cippone, infatti, stando al lavoro degli inquirenti, sarebbero stati presenti sul luogo dell’omicidio e, anzi, avrebbero aspettato l’arrivo delle vittime per poi trucidarle, con alcuni colpi di pistola e 16 coltellate per Greco, e gettarne i corpi in fondo a un pozzo. Sul movente del duplice omicidio, invece, non ci sarebbero dubbi da tempo: sullo sfondo ci sarebbero le avances sessuali che Greco, la vittima finita con 16 pugnalate, avrebbe mosso alla compagna di Perrino. Marino sarebbe stato solo uno scomodo testimone. 

Mau.Di.

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