Omicidio Marzio: le indagini partono dalla bomba alla villetta di Soleto

OSTUNI- Le indagini degli investigatori sull’omicidio di Giuseppe Marzio spaziano a 360 gradi. Dalla Palestra in cui insegnava arti marziali alle amicizie  sino ad arrivare a ritroso all’ultimo episodio di cronaca che lo ha visto coinvolto: l’attentato alla villetta di Soleto. Proprio la “storia di Soleto” mai chiarita del tutto ora torna al vaglio degli inquirenti a caccia di un elemento che possa spiegare l’attentato di questa notte. Il 15 aprile del 2011 Giuseppe Marzio era stato abbandonato davanti all’ospedale Perrino con ferite compatibili con un’esplosione. Giuseppe Marzio, già noto alle forze dell’ordine fu riconosciuto responsabile di aver partecipato all’attentato  che durante la notte  danneggiò una villetta in contrada Fiacone, sulla strada che da Soleto porta a Sogliano Cavour, di proprietà di un 77enne, Angelo Lanzillotti.  Marzio indossava un giubbotto sul quale furono trovati frammenti di vetro e bruciature compatibili con l’esplosione. Non solo sul luogo dell’attentato furono trovate tracce di sangue  che l’esame del dna indicarono appartenere proprio a Marzio. Secondo le indagini era stato proprio Marzio a trasportare la bombola di gpl utilizzata poi per l’esplosione.  Giuseppe Marzio fu arrestato ma dei complici non si è mai saputo nulla.

Lu. Pez.

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