Riciclaggio e videopoker, Prudentino: “Parlo in aula solo davanti ai giudici”

BRINDISIAlbino Prudentino interrogato non risponde. “Racconterò tutto solo al giudice, in aula”, parla così il presunto boss  SCU dal carcere di Rebibbia nell’interrogatorio di garanzia svoltosi questa mattina per rogatoria. Sono partiti dunque i primi interrogatori a carico dei 19 arrestati ieri nell’operazione Fast della Guardia di Finanza di Brindisi che ha portato a scoprire un giro di riciclaggio di denaro “sporco” attraverso le scommesse ed i giochi on line.

Prudentino, difeso dall’avvocato Vito Felici, raggiunto in carcere dall’ordinanza di arresto, è considerato l’attore principale di questo giro d’affari da milioni di euro. Prudentino è infatti accusato di trasferimento fraudolento aggravato dalle modalità mafiose, disciplina del fallimento, falsità ideologica, associazione per delinquere.

Prudentino come gli altri destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere è stato così già sottoposto all’interrogatorio di garanzia, ci vorranno alcuni giorni invece affinché siano eseguiti gli interrogatori di chi è stato ristretto ai domiciliari. Con molta probabilità i noti professionisti come il commercialista Gianpaolo Zeni, difeso da Francesco Paolo Sisto, o l’ingegnere Francesco Rodio e Bonaventura Cucci, difesi dall’avvocato Gianluca D’Oria, ed ancora Angelo Caliandro, difeso dall’avvocato Agnese Guido, per citarne alcuni saranno ascoltati la prossima settimana. I reati contestati sono, del resto, ben diversi da quelli, invece,  a carico dei 9 finiti in carcere.  Sebbene alcuni di questi avvocati si dicono già pronti  ad intervenire, l’avvocato D’Oria, difensore di Cucci e Rodio,  ha infatti  riferito di voler fare istanza di riesame.

Resta poi ancora al vaglio degli investigatori la posizione di altre 27 persone che al momento sono solo state denunciate.

Il giro del riciclaggio di denaro messo su era talmente vasto che potrebbero esserci presto nuovi risvolti. Le società individuate dalle forze dell’ordine, prima fra tutte la Scommettendo srl, riconducibile a Prudentino, sebbene intestata a Marina Galizia, anche lei destinataria di ordinanza cautelare in carcere, ripulivano il denaro, secondo gli investigatori, incassato con gli affari della droga strettamente collegati alle cosche calabresi.

Insomma l’operazione Fast sarebbe solo la punta di un iceberg di un giro d’affari, come ha spiegato il procuratore della DDA di Lecce Cataldo Motta, ramificato in tutta Italia.

Lu. Pez.

 

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