Operazione Villa franca, la Cassazione annulla con rinvio il sequestro di 90 ville

FRANCAVILLA FONTANA- Circa 90 villette sequestrate, oltre 200 indagati tra cui 6 tecnici del Comune e 40 progettisti dei lavori nelle campagne di Francavilla Fontana. Era il 24 marzo 2014. Ma nella tarda serata di ieri, la terza Sezione della Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi presentati dai legali di 65 proprietari delle case sequestrate. La suprema Corte ha annullato con rinvio l’ordinanza del Riesame del Tribunale di Brindisi che aveva confermato il sequestro preventivo delle ville così come richiesto dalla Procura brindisina per lottizzazione abusiva. Ancora non si può parlare di dissequestro, si attendono le motivazione. Si tratta di un annullamento con rinvio. Possono così sperare i proprietari delle ville. Parte del collegio difensivo era composto dagli avvocati Andrisano, Tatarano, Di Noi, Palmisano, Fino e Ignazi.

Le villette furono sequestrate il 24 marzo scorso, l’ operazione  fu eseguita  dalla polizia municipale di Francavilla Fontana su disposizione del gip Giuseppe Licci dopo la richiesta del pm Valeria Farina Valaori.  Dalle indagini sarebbe emerso che falsi braccianti agricoli, in virtù delle agevolazioni previste per la presunta categoria dichiarata, avevano costruito ville con tanto di piscina mentre sulla casa risultavano case rurali per le attività agricole.

Una storia partita nel 2008 quando la polizia municipale di Francavilla eseguendo dei controlli scoprì che un proprietario di un fabbricato ubicato nelle campagne di Francavilla aveva ottenuto il permesso a costruire dichiarando falsamente di essere un bracciante agricolo con un semplice atto notorio con l’avallo di due testimoni. Con questo escamotage aveva il falso bracciante aveva costruito una villa al posto di una casa colonica per attività agricola, con tutte le agevolazioni del caso.

Da qui l’indagine della Procura, affidate al pubblico ministero Valeria Farina Valaori,  che passò sotto la lente d’ingrandimento tutti i permessi a costruire rilasciati ad i braccianti agricoli tra il 2007 ed il 2008. I controlli incrociati tra l’inps ed il centro dell’impiego hanno permesso di scoprire che il 90% delle attestazioni erano false, coinvolti impiegati, pensionati e commercianti.

L’esito della consulenza permise di accertare che, nella quasi piena totalità’, erano state realizzate costruzioni destinate a civili abitazioni (alcune con piscina) utili a trascorrere le ferie estive, senza nulla avere a che vedere con l’attività’ agricola. Addirittura, sarebbero stati rilasciati permessi di costruire in violazione alla normativa. Avuta contezza del fenomeno dilagante, che aveva provocato lo stravolgimento dell’assetto urbanistico in tutto l’agro francavillese, la Procura della Repubblica, con ulteriore delega dell’anno 2011, decise di estendere i controlli a tutti i permessi di costruire rilasciati dall’anno 2006 al 2011 relativi alla realizzazione di case di campagna, ivi comprese quelle a titolo oneroso, di quelle cioè che non avevano usufruito delle agevolazioni destinate all’agricoltura. Anche in questa fase furono eseguiti accertamenti incrociati tra il centro territoriale per l’impiego e l’inps. Tra la prima e la seconda delega, presso l’Ufficio Tecnico Comunale, furono acquisiti circa cinquecento fascicoli per ognuno dei quali fu eseguito sopralluogo da parte del CTU.

Per l’accusa si trattava di lottizzazione abusiva che aveva comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio  comunale da area agricola a residenziale, frutto di una illecita prassi amministrativa ed edificatoria costituita da fraudolenti concertazioni tra committenti, che con la pratica del falso atto notorio, creavano i presupposti per ottenere da progettisti compiacenti gli strumenti atti a costruire, nei fascicoli comparivano tra l’altro sempre gli stessi nomi di amministratori, quali assessori e consiglieri .

Lu.Po.

 

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