Ordini di carcerazione per reati di tipo mafioso, stupefacenti ed evasione: tre arresti

TUTURANO/CAROVIGNO/BRINDISI – Uno deve espiare 7 anni e 11 mesi, per associazione di tipo mafioso, il secondo 5 anni e 11 mesi, per stupefacenti e l’ultimo deve espiare 8 mesi di reclusione, per evasione: due persone finiscono in carcere e una ai domiciliari.

Nel primo caso, i carabinieri della stazione di Tuturano hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’ Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce, nei confronti di Cosimo Giardino Fai 58anni del luogo, attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Fai – secondo gli inquirenti – appartenente al clan mafioso “Buccarella” della Scu (Sacra corona unita) operante nel territorio brindisino, deve espiare la pena di 7 anni e 11 mesi di reclusione, per pregressi reati di associazione di tipo mafioso, rapine, estorsioni, furto e danneggiamento, commessi nell’anno 2010. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto nel carcere di Brindisi.

Mentre a Carovigno, i militari hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Lecce, nei confronti di Alfonso Lacorte 38enne del posto, in atto sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali. L’uomo deve espiare la pena residua di 5 anni, 11 mesi e 2 giorni di reclusione, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati commessi in Carovigno e nella provincia di Brindisi nell’anno 2012. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

Infine, a Brindisi è stato eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione e decreto di sospensione del medesimo, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi, nei confronti di Savio Brandi, brindisino di 48anni già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

L’uomo deve espiare la pena residua di 8 mesi di reclusione, per il reato di evasione commesso nell’ottobre 2017. Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato permarrà nella sua abitazione in regime di detenzione domiciliare.

BrindisiOggi

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