Nuovi ostacoli per l’impianto di compostaggio: ressa in Comune, salta la discussione in consiglio

BRINDISI – Fumata nera, questo pomeriggio, al consiglio comunale di Carovigno. L’assise pubblica era riunita per decidere sulle sorti dell’impianto di compostaggio che dovrebbe sorgere in un territorio a cavallo tra la città della ‘Nzegna e San Vito dei Normanni ma è stato necessario un rinvio, stando alle notizie che arrivano dalla sala riunioni del Comune, a causa della troppa partecipazione da parte della cittadinanza che ha prodotto una confusione tale da impedire il prosieguo della discussione. C’è chi avanza anche l’ipotesi di uno slittamento della seduta a mercoledì mattina, così da contenere il pubblico e procedere spediti nella decisione. «Credono, forse, che spostando il tutto a mercoledì mattina possano approvare la costruzione del sito sotto silenzio ma si sbagliano». Vittorio Zizza, senatore di Forza Italia, è uno dei maggiori oppositori del progetto. «Ci impegneremo fino all’ultimo per impedire che il sito venga realizzato a Carovigno».

San Vito dei Normanni ha già votato all’unanimità la propria contrarietà alla costruzione dell’impianto. La notte tra il 5 e il 6 settembre scorso, ignoti hanno appiccato un fuoco nei pressi del portone del Comune di Carovigno dove è anche apparsa la scritta “No all’impianto di compostaggio”. Insomma, la realizzazione di questo polo per il trattamento dei rifiuti continua a incontrare numerosi ostacoli lungo il suo percorso. A quelli sopra citati, infatti, si devono aggiungere quelli provenienti da Brindisi dove Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, e il sindacalista Bobo Aprile hanno detto la loro, diversa in forma e sostanza ma comunque contraria alla realizzazione dell’impianto di Carovigno. «Trovo la scelta di posizionare a Serranova il nuovo impianto di compostaggio, francamente, insensata. Non ha senso, infatti, secondo me, aggredire quel territorio a ridosso di un borgo che va tutelato. È diversa la scelta di Brindisi – dichiara D’Attis – che comunque va su una zona industriale, un’area già inquinata che così verrà bonificata riducendo al minimo l’impatto ambientale e sanitario». Secondo D’Attis, quindi, l’impianto andrebbe spostato e costruito nell’area di Micorosa, già individuata dal capogruppo azzurro come possibile sede per altri insediamenti. Di diverso segno è l’intervento di Aprile che annuncia la nascita di un comitato spontaneo contro l’impianto di compostaggio.

«Un gruppo di cittadini si recherà da un avvocato che per loro conto chiederà all’amministrazione comunale di Carovigno tutta la documentazione relativa a questa scelta, convinti che questa  sia incompatibile con la zona prescelta secondo le leggi regionali, nazionali e comunali – dichiara Aprile – Alla nascita di questo comitato popolare hanno contribuito i cittadini che abitano  a Serranova,  il Comitato di Tutela dell’ambiente di Autigno Mascava Formica, autore delle manifestazioni contro l’uso selvaggio delle discariche spesso fuorilegge, i cittadini brindisini appartenenti ad associazioni e movimenti in lotta per un diverso sviluppo  del nostro territorio a partire dalla difesa di ambiente e salute. Al Comitato partecipano anche cittadini che hanno salvato Torre Guaceto oltre 30 anni fa dal pericolo della costruzione di una centrale nucleare e dalla cementificazione selvaggia. L’assemblea si è chiusa con l’impegno a partecipare a Carovigno al Consiglio Comunale e di preparare un’assemblea popolare a Serranova, da tenersi nei prossimi giorni». Intanto è prevista per domani mattina la seduta del consiglio comunale di Brindisi in cui si discuterà anche dell’impianto.

BrindisiOggi

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